A Positano il 16 ottobre si esibirà Fabrizio Bosso, nel primo dei due appuntamenti dedicati al grande jazz
Positano – Il 16 ottobre 2021 sarà una data importante da ricordare per tutti gli appassionati di jazz, Fabrizio Bosso terrà un concerto a Positano, l’appuntamento è alle ore 19:30 sul sagrato della Chiesa Madre. Un evento fortemente voluto dal Sindaco Giuseppe Guida e dalla sua Giunta per continuare in quella nuova mission che intende fare di Positano un polo artistico culturale d’eccellenza della Costiera amalfitana e non più solo una cittadina a vocazione turistica, un obiettivo che la Perla della Costiera merita di raggiungere dopo la costanza e l’attenzione che gli operatori economici di questo territorio hanno profuso negli anni conquistando tanti riconoscimenti internazionali per le eccellenze che questa città può vantare per le strutture ricettive e alberghiere. Per questo motivo la scelta è caduta sul trombettista jazz più eclettico, talentuoso e apprezzato a livello nazionale e internazionale del panorama jazzistico, il torinese Fabrizio Bosso, che alla Città verticale insieme ad Alessandro Florio dedicherà un brano inedito durante il concerto, ma le sorprese, sabato prossimo, non si esauriranno qui. “Positano in Blue”, infatti, sarà il riconoscimento che l’amministrazione retta da Giuseppe Guida conferirà ai suoi ospiti, che hanno mostrato da subito grande feeling con questa terra. Nel testo “Come il jazz può cambiarti la vita”, Wynton Marsalis, un altro gigante della tromba, scrive: “Non è solo musica, il jazz. È anche un modo di stare nel mondo, e un modo di stare con gli altri. Al cuore della sua “filosofia” ci sono l’unicità e il potenziale di ciascun individuo, uniti però alla sua capacità di ascoltare gli altri e improvvisare insieme a loro. È stato creato dai discendenti degli schiavi, ma sa parlare di libertà. È figlio della malinconia del blues, ma sa lasciarsi andare alla felicità più pura. Le sue radici sono nella tradizione, ma la sua sfida è la continua innovazione. E anche se vive di tensioni armoniche e ritmiche, ha saputo e sa essere ancora messaggero di pace”. Sono questi, elencati da Marsalis, valori in cui Positano si riconosce e chi viene in costiera amalfitana li attribuisce a questo territorio. Penso ad un altro americano, John Steinbeck, che venne qui come cronista di guerra e con i suoi articoli fece innamorare gli americani di questo borgo del Sud Italia: “È un posto di sogno che non vi sembra vero finché ci siete ma di cui sentite con nostalgia tutta la profonda realtà quando l’avete lasciato”. Il Jazz è questo: “emozione”, per questo si sposa benissimo con Positano. Emozione che ci regala da sempre il talento di Fabrizio Bosso: a cinque anni lo faceva con una trombetta di plastica imitando suo padre, Gianni, a sua volta trombettista dilettante, a 15 si diploma al Conservatorio di Torino, quindi la gavetta Padova, Bari, soprattutto Roma che è, secondo molti, anche Capitale del jazz italiano e nell’Urbe comincia a suonare con Flavio Boltro e Stefano Di Battista all’Alexanderplatz, poi l’hard pop con Rosario Giuliani. Ma di Fabrizio Bosso e del suo curriculum si potrebbe scrivere per giorni e giorni, è un musicista dotato di una tecnica strumentale ineccepibile e di un lirismo capace di far risuonare le corde più profonde nell’anima di qualsiasi ascoltatore. Bosso è cresciuto artisticamente confrontandosi con tutti i generi musicali, rimanendo sempre fedele alla propria radice jazzistica. Negli anni sono stati molti i dischi incisi, sia in qualità di leader che in veste di special guest. Numerose sono state le formazioni con le quali si è esibito, arricchendo ad ogni passo il proprio linguaggio. Rigoroso e instancabile ha calcato i palchi di tutto il mondo. Con lui a Positano il 16 sera ci sarà un fuoriclasse della chitarra jazz Alessandro Florio, che ha iniziato la carriera con Franco Cerri per poi collaborare con Freddie Bryant, Mark Whitfield, Peter Bernstein, Paul Bollenback, E. Cherry, Frank Wingold, per citare solo alcuni dei suoi maestri. Con il duo Bosso – Florio ci sarà Laura Taglialatela, italiana di nascita ma newyorkese d’adozione già perché la sua voce ha incantato anche gli appassionati d’Oltreoceano. Completeranno la formazione Giampaolo Laurentaci al contrabbasso, studente come Florio del prestigioso Prince Claus Conservatorium di Groningen e fino a qualche tempo fa della Big Band dell’ESMUC diretta dal noto sassofonista iberico Perico Sambeat, infine Marco Valeri alla batteria, un altro musicista eccellente, già stabilmente a fianco di Bosso nel suo quartetto “Connection”. Il 17 ottobre poi l’omaggio al jazz sarà appannaggio di Mario Romano, jazzista napoletano che è riuscito a fondere l’anima manouche del grande Django Reinhardt con quella partenopea, un’altra eccellenza del panorama musicale italiano, con lui ci saranno i suoi fedelissimi: Alessandro De Carolis (flauti), Alberto Santaniello (chitarra classica), Luigi Esposito (piano), Ciro Imperato (basso) e Emiliano Barrella (batteria). Di Luigi De Rosa
Fabrizio Bosso
Alessandro Florio
Laura Taglialatela