Housing Sociale di Sant’Agnello, il Tribunale del riesame rinvia al 22 novembre, storia infinita
Sant’Agnello, il Tribunale del riesame rinvia al 22 novembre la decisione sul sequestro dell’housing sociale . In realtà si attende il deposito delle motivazioni della Cassazione. La vicenda tiene banco, come anche altre opere di edilizia a Sorrento e Castellammare di Stabia, con alterne vicende giudiziarie .
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso predisposto dalla Procura di Torre Annunziata, annullando con rinvio il provvedimento di annullamento del sequestro dei 53 appartamenti di housing sociale costruiti a Sant’Agnello. Ora bisogna attendere la pubblicazione delle motivazioni della decisione della Cassazione. Anche se l’annullamento con rinvio non fa scattare in automatico un nuovo sequestro. È necessari, infatti, che si pronunci di nuovo il Riesame, il quale dovrà però tenere conto delle osservazioni e dei limiti tracciati dalla decisione della Cassazione.
Il progetto per la costruzione degli appartamenti risale a sette anni fa, quando il Comune emise i primi provvedimenti che autorizzavano l’edificazione degli immobili in un agrumeto di via Monsiugnor Bonaventura Gargiulo. Italia Nostra ed il Wwf sollevarono numerose obiezioni sulla legittimità di quella operazione dal punto di vista urbanistico e paesaggistico. Arrivò anche la denuncia alla Procura e partì l’inchiesta, che coinvolge 15 persone tra progettisti, tecnici ed amministratori comunali, compreso il sindaco Piergiorgio Sagristani, ai quali a maggio sono stati recapitati gli avvisi di conclusione delle indagini. I reati contestati a vario titolo sono falso, abuso di ufficio e lottizzazione abusiva.
Il 18 febbraio 2020 a poche ore dalla consegna degli appartamenti, il complesso immobiliare, costituito anche da 67 box auto, oltre che dai 53 unità abitative, è stato sottoposto a sequestro preventivo dal gip su richiesta della Procura oplontina. A luglio 2020 il Tribunale del Riesame ha respinto un primo ricorso dell’ingegnere Antonio Elefante e soci. Il 17 maggio scorso il nuovo colpo di scena. Il Riesame si è pronunciato su un nuovo ricorso degli imprenditori e stavolta lo ha accolto con il provvedimento annullato ora dalla Cassazione. Nelle settimane successive al dissequestro solo una parte degli acquirenti degli immobili ha preso possesso delle abitazioni. Altri hanno preferito attendere prima di versare altri soldi in aggiunta alla caparra ai costruttori. C’è chi teme che la partita giudiziaria riservi altre sgradite sorprese e c’è chi incontra difficoltà nell’accesso ai mutui bancari.