Il G20 del commercio: la riforma green che nasce tra Sorrento e la penisola

13 ottobre 2021 | 09:18
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Il G20 del commercio: la riforma green che nasce tra Sorrento e la penisola

Il G20 del commercio: la riforma green che nasce tra Sorrento e la penisola. Lo scrive Massimiliano D’Esposito in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

«La Dichiarazione di Sorrento che abbiamo sottoscritto rappresenterà il punto di partenza della riforma del commercio globale». Lo ha detto il ministro degli Affari Esteri, Luigi Di Maio, nel corso della conferenza stampa conclusiva del G20 del Commercio ospitato ieri in Costiera. Il documento è stato sottoscritto dai rappresentanti di tutte le delegazioni presenti al summit del Grand Hotel Riviera. «La presidenza italiana – ha spiegato il titolare della Farnesina – ha predisposto una sorta di cassetta degli attrezzi con le buone pratiche per un maggiore sviluppo del commercio in chiave sostenibile. Abbiamo anche concordato di rilanciare l’Organizzazione mondiale del commercio soprattutto allo scopo di risolvere le controversie che sorgono tra gli Stati».

I NUMERI I rappresentanti dei 25 Paesi che hanno preso parte alla plenaria del G20 di Sorrento hanno discusso anche di pandemia e cambiamenti climatici. Nel documento conclusivo del vertice si ribadisce l’importanza di «migliorare l’accesso tempestivo, equo e globale a vaccini, terapie, diagnostica e dispositivi di protezione individuale Covid-19 sicuri, convenienti ed efficaci». Per quanto riguarda l’Italia, Di Maio ha spiegato che «la pandemia ha avuto un impatto drammatico sulle nostre economie, e se c’è una cosa che ci ha permesso di limitarne gli effetti negativi è proprio il commercio con l’estero. Nei primi 7 mesi del 2021 abbiamo totalizzato 300 miliardi di euro di export di made in Italy in tutto il mondo. È un record assoluto e significa aumentare i posti di lavoro in Italia, rilanciando sempre più le nostre eccellenze fuori dai confini nazionali». Nel corso del suo intervento conclusivo al Teatro Tasso, Di Maio ha ringraziato Sorrento per l’ospitalità, raccogliendo applausi quando ha detto che «tutte le delegazioni hanno evidenziato la bellezza di questo territorio manifestando la volontà di tornare in circostanze non ufficiali per poterlo scoprire meglio». Ed era proprio questo l’obiettivo principale dell’amministrazione guidata dal sindaco Massimo Coppola impegnata da mesi per garantire la riuscita del summit.

LA VETRINA La due giorni del G20 del Commercio, insieme all’appuntamento con la Innovation League dello scorso weekend, ha offerto alla città di Sorrento la possibilità di mettersi in mostra a livello planetario proprio nel momento in cui è alle prese con la difficile ripartenza post pandemia. Per quella che è la capitale del turismo del Mezzogiorno il Forum del Commercio Internazionale ha rappresentato l’occasione per mettere in vetrina le proprie eccellenze tra cultura e tradizioni, artigianato e folclore, musica ed enogastronomia. Già al loro arrivo le delegazioni hanno potuto toccare con mano quella che è l’offerta del territorio. Accolti al Museo Correale per il benvenuto della presidenza italiana, i delegati hanno avuto modo di seguire un itinerario tra il giardino e la terrazza con vista sul golfo. Oggetti intarsiati, testimonianze di arte presepiale, calzature artigianali, un modello di imbarcazione ed attrezzi per la pesca hanno catturato l’attenzione degli ospiti, ai quali il sindaco Coppola, accompagnato dal consigliere comunale Paolo Pane, ha illustrato storia e particolarità. Il percorso ha poi offerto un’esibizione della tarantella sorrentina ed un concerto di tenori, sulle note di «Torna a Surriento» e di «Caruso» di Lucio Dalla. Poi, la cena, a base di prodotti come il limone di Sorrento Igp, pescato locale e vini campani.