Sorrento, fumi e i roghi selvaggi. Il Sindaco Coppola, è necessario che gli agricoltori inizino ad abituarsi alla bio triturazione.
Un nuovo metodo di proteggere e tutelare il territorio anche nelle normali attività di manutenzione dei terreni agricoli. Un procedimento che rappresenta senz’altro una moderna e valida alternativa alla diffusa pratica di bruciare gli scarti vegetali che, oltre all’ ambiente e la salute dei cittadini, danneggia l’immagine di un territorio a forte vocazione turistica.
Sorrento – Come ogni anno in autunno (così come in primavera), durante la potatura lungo il territorio comunale ritorna la pratica malsana ,da parte degli agricoltori, di incendiare foglie e rami o altri residui vegetali. Una usanza mal tollerata dalla popolazione che troppo spesso è costretta a subire quella che è da considerare una arrogante e pericolosa attività.
Le cui conseguenze, sull’ambiente e la salute umana, sebbene tutt’altro che irrilevanti, finora sono state troppo spesso tollerate e poco considerate anche dalle Autorità locali. Oltre a rendere l’aria irrespirabile, spesso i cittadini che abitano in prossimità di fondi coltivati, a causa dei frequenti roghi, sono costretti a chiudersi in casa, mentre tante massaie devono ritirare i panni stesi al sole per evitare danni dal fumo. Allo stesso modo intere strutture turistiche sono avvolte da fumi intensi provocati da persone irresponsabili che con una certa evidente ignoranza (inspiegabile per i nostri ospiti provenienti da Paesi dove tale prassi e del tutto inammissibile) continuano, con un evidente egoismo ,imperterriti in tale attività sebbene consapevoli del danno provocato anche all’economia locale.
Oltre ad essere causa di potenziali incendi, tali roghi possono essere altamente nocivi alla salute umana, in quanto la combustione interessa anche vegetali trattati con diserbanti, insetticidi e concimi chimici. Non solo spesso nei fumi si riscontra un forte ed irrespirabile odore di combustione di materiali plastici che sta a dimostrare come il tutto avviene in maniera approssimata. Secondo gli esperti, gli effetti immediatamente tangibili dei fumi generati dai roghi sulla salute umana, sono irritazioni alla gola e agli occhi, mal di testa, tosse secca, ed effetti devastanti sui soggetti asmatici allergici. Mentre un altro grave aspetto da considerare che non può essere trascurato, è quello relativo alla produzione di benzopirene. Un idrocarburo classificato cancerogeno, categoria 1 dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro. Giacché viene facilmente assorbito dalle polveri sottili, PM10 e PM2,5 che scaturiscono dalla combustione di biomasse. Queste micro particelle non sono filtrabili e vanno direttamente nelle basse vie respiratorie, entrando in circolo nel corpo umano e animale con gravissime conseguenze per l’organismo. In un tale contesto, nonostante l’esistenza di specifiche ordinanze, finora si è continuato a rilevare un’ inspiegabile ed assurdo immobilismo da parte delle amministrazioni comunali della Penisola sorrentina.
Tuttavia , per quanto riguarda Sorrento, nell’ultimo periodo sembra che la cittadinanza abbia preso coscienza che tale usanza sia del tutto illegale e frequenti sono state le segnalazioni al Comando di Polizia Municipale che ha provveduto, ogni qualvolta, con successivi solerti interventi, verbalizzando gli autori dei roghi. Un segnale che sta a dimostrare come la nuova Amministrazione capeggiata dal Sindaco Massimo Coppola sia decisa a porre fine ad un fenomeno che oltre al danno ambientale e la salute dei cittadini danneggia, l’immagine di un territorio a forte vocazione turistica.
Infatti sull’argomento drastica la presa di posizione del Primo Cittadino che, da sempre sensibile alle tematiche ambientali, oltre ad imporre la linea dettata dalle varie ordinanze, emanate in merito negli anni scorsi, invita gli agricoltori ad evitare le pratiche di bruciatura dei residui vegetali lungo il territorio comunale e nello stesso tempo ad adoperarsi nel praticare soluzioni alternative. In un’epoca in cui il mondo intero si avvia verso la transizione ecologica, il Sindaco sottolinea come anche la tradizionale pratica dell’abbruciamento delle ramaglie sia ormai inadeguata, per motivi sociali, economici e ambientali. E’ necessario pertanto iniziare a ripensare modalità tecniche e organizzative adeguate per affrontare e superare un aspetto, come quello delle risorse agricole e ambientali, che in ogni caso rappresentano una priorità nel promuovere il nostro territorio.
Come spesso capitato di recente ,di fronte ad evidenti problematiche e nel confermare ancora una volta il suo pragmatismo, è lo stesso Primo cittadino a proporre agli agricoltori ad adoperarsi nell’adottare un metodo ormai collaudato ed efficace come quello della bio triturazione. Un procedimento che rappresenta senz’altro una moderna e valida alternativa alla diffusa pratica di bruciare gli scarti vegetali. Ovvero un metodo rivoluzionario ,ma senz’altro ormai collaudato in varie parti del Paese, di proteggere e tutelare il territorio e l’ambiente anche nelle normali attività di manutenzione dei terreni agricoli.
Grazie ad un sistema a motore o elettrico a seconda del modello, queste macchine riescono a sminuzzare e tritare finemente rami, foglie e residui di verde come pezzi di tronchi e arbusti, fornendo un materiale organico molto prezioso per diversi utilizzi, dalla fertilizzazione dei terreni al riscaldamento di alcuni dispositivi.
In effetti oltre ad evitare danni all’ambiente ed alla salute, a differenza dei roghi, la bio triturazione si rivela essere, in modo virtuoso, un’attività per trasformare scarti in risorse e pertanto una concreta alternativa per uno sviluppo sostenibile. Verso il quale, come più volte indicato dai vertici dell’ attuale Amministrazione comunale, ogni cittadino,ogni imprenditore, insieme alle Autorità di vigilanza, è chiamato a fare la sua parte. – 27 ottobre 2021 – salvatorecaccaviello