Il catcalling non è un complimento ma violenza , dalla Costiera amalfitana il sondaggio del collettivo Uanm

25 novembre 2021 | 17:46
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Il catcalling non è un complimento ma violenza , dalla Costiera amalfitana il sondaggio del collettivo Uanm
Il catcalling non è un complimento ma violenza , dalla Costiera amalfitana il sondaggio del collettivo Uanm
Il catcalling non è un complimento ma violenza , dalla Costiera amalfitana il sondaggio del collettivo Uanm

Il catcalling non è un complimento ma violenza , dalla Costiera amalfitana il sondaggio del collettivo Uanm ha più forza oggi che si parla di “Giornata contro la Violenza sulla Donna”. In Costa d’ Amalfi molti si sono scandalizzati per le scritte uscite con manifesti fra Positano , Praiano e Ravello , ebbene bisognerebbe scandalizzarsi e denunciare chi proferisca certe frasi che sono una violenza esse stesse, per questo Positanonews ritorna ancora su questa iniziativa del collettivo sostenendola e complimentandosi  con loro auspicando che questa iniziativa “forte” entri anchenelle scuole per far prendere coscienza, ne abbiamo scritto già, dirà qualche lettore, ebbene “repetita iuvant”. Queste sono offese e violenza!

«Ehi bella, mi fai un p*mpino?», «Ti stuprerei con quei pantaloni, «Come lo succhiate bene, venite a succhiare anche il mio gelato». Tra le strade e nelle piazze della costiera amalfitana, questi sono i commenti che donne e ragazze devono sentirsi ripetere mentre vanno in palestra, quando escono a prendere un caffè con le amiche o rientrando a casa la sera.
I dati emersi dal nostro sondaggio attestano che 97 donne su 100 sono vittime tutti i giorni di catcalling: il 50,5% lo ha subito per la prima volta quando aveva tra i 14 e i 18 anni, il 33,7% quando ne aveva tra i 10 e i 14.
Un dato allarmante che affossa definitivamente la facile retorica del catcalling come apprezzamento e che ci racconta come questo tipo di violenza non si limiti al fischio o al commento: il 32,3% delle partecipanti al sondaggio ha risposto di essere stata pedinata da persone da cui aveva subito catcalling. «Mi ha seguita per un centinaio di metri, mi sono sembrati chilometri» – risponde una – «Ho corso facendo finta di stare al telefono con mio padre» scrive un’altra.
Quando si parla di #catcalling, c’è chi pensa sia esagerato considerarlo una molestia e chi lo vive come tale. Dalle testimonianze ricevute è emerso che il catcalling è considerato violenza perché instaura e impone quel gioco di potere volto a stabilire il ruolo di dominanza maschile, che non implica mai il consenso della donna. Quindi, prima di fischiarci per strada o di pedinarci mentre torniamo a casa sappiate che non siete dei latin lover o dei corteggiatori di vecchia data, siete dei molestatori.
L’invito è alle donne: non abbassate la testa! Imparate a reagire e a urlargli in faccia che il catcalling non è un complimento, è #violenza!