Reddito di cittadinanza, a Napoli scoperti migliaia di irregolari tra camorristi, parcheggiatori abusivi e rapinatori, per una truffa da 5 milioni di euro.
Grazie al lavoro certosino del Comando Provinciale e del Nucleo Ispettorato Lavoro di Napoli scoperte migliaia di posizioni irregolari che sono state tutte revocate. Tra il 1° maggio e il 17 ottobre sono state scoperte 4.839 posizioni irregolari, il 12% dei 38.450 nuclei familiari controllati per un campione di 87.198 persone. Dal M5S che da sempre a sostenuto tale misura a favore della popolazione meno abbiente, si sottolinea tuttavia di essere orgogliosi di aver difeso e rifinanziato il RdC, migliorando però gli aspetti legati all’accettazione delle offerte di lavoro ed aver sollecitato e ottenuto nuovi interventi nella legge di bilancio per controlli più rigidi e una prevenzione più efficace.
Ammonta a oltre 5 milioni di euro la truffa ai danni dello Stato scoperta dai Carabinieri del Comando Provinciale e
del Nucleo Ispettorato Lavoro di Napoli che, con l’Inps, hanno passato al setaccio un imponente numero di istanze di reddito di cittadinanza, tra Napoli e Provincia e scoperto 2.441 posizioni irregolari che sono state tutte revocate. Auto di lusso, figli inventati, precedenti penali per reati di criminalità organizzata, scovati una serie di casi incredibili tra quelli scoperti dai carabinieri indagando sui percettori del reddito di cittadinanza. I denunciati sono 716 tra i quali 422 con pregiudizi penali, 64 per associazione mafiosa. Secondo quanto riportato da “Il Mattino.it” in un articolo molto dettagliato, dall’indagine è risultato predominante “il ruolo di donne, per lo più mogli, di soggetti affiliati al sistema criminale cittadino. A dispetto delle leggi previste per la misura assistenziale, molte posizioni irregolari sono risultate intestate a camorristi e a loro parenti, a parcheggiatori abusivi, rapinatori, truffatori e lavoratori in nero”. L’articolo de Il Mattino.it evidenzia inoltre che ” tra i furbetti dalla fedina penale nera ci sono anche cinque persone legate agli Amato-Pagano, gli scissionisti di Secondigliano,alcuni ritenuti appartenenti al clan Cifrone, alla famiglia malavitosa dei Balzano.Dieci sono affiliati al clan Grimaldi/Vanella Grassi. Malgrado fosse ai domiciliari per associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione e reati connessi allo spaccio di droga,il ras Fausto Frizziero, 43 anni, è risultato beneficiario indiretto del reddito di cittadinanza, percepito dalla moglie convivente. Frizziero è ritenuto un elemento di vertice dell’omonimo clan che fa affari illegali tra i quartieri Chiaia e Posillipo di Napoli. Dal dossier emerge poi che in provincia di Napoli, sono 25 le figure di spicco della criminalità organizzata locale che rientrano nel novero dei percettori illeciti. Si tratta di familiari di affiliati ai clan Nuvoletta, Orlando, Polverino, Amato-Pagano e De Rosa-Pianese. Tra i quali la moglie di un affiliato al clan Polverino, la moglie del nipote del capo clan della stessa organizzazione mafiosa. La madre di un affiliato agli Amato Pagano e il fratello di un esponente dei Nuvoletta. Anche il figlio di uno degli elementi di spicco del clan Nuvoletta è riuscito ad ottenere 6.500 euro. La nipote di un elemento apicale del clan Orlando, ora detenuto, ha intascato oltre 19mila euro.Tra il 2019 e il 2021 la cifra totale di aiuti economici finita nelle tasche sbagliate sfiora i 48 milioni di euro.”
Solo nel 2021 in tutto il Paese sono 41 i milioni ottenuti da chi ha percepito irregolarmente il reddito di cittadinanza. In cinque mesi – tra il 1° maggio e il 17 ottobre – sono state scoperte 4.839 posizioni irregolari, il 12% dei 38.450 nuclei familiari controllati per un campione di 87.198 persone. La cifra percepita indebitamente è di quasi 20 milioni di euro.
Tra i casi più eclatanti quello in provincia di Caserta, dove un uomo si è inventato una famiglia che non aveva e tutti prendevano i soldi. In provincia di Bari invece una donna si era dimenticata’ di indicare, non solo la targa o l’estremo di registrazione di un veicolo di proprietà, ma addirittura il coniuge. In provincia di Caserta 8 persone dello stesso nucleo familiare hanno falsamente attestato di appartenere a 3 distinte famiglie e di risiedere in altrettante unità abitative, pur abitando nello stesso stabile. Mentre in provincia di Avellino un uomo aveva una Ferrari , numerosi immobili e terreni di proprietà. Un altro prendeva i soldi nonostante fosse accusato di essere il reggente di clan camorristico. A Nova Siri un cittadino asiatico ha dichiarato falsamente la presenza in Italia della moglie e delle due figlie, che così hanno percepito il reddito pur abitando nel Paese d’origine. Ad Isernia una donna, titolare di una società di autonoleggio e proprietaria di 27 autoveicoli, con false attestazioni relative alla residenza, al reddito percepito e all’attività lavorativa, ha indebitamente ottenuto il reddito di cittadinanza.In provincia di Lecce i soldi venivano erogati a un detenuto ai domiciliari proprietario di una grossa imbarcazione da diporto. A Taranto un 71enne disoccupato che percepiva il reddito di cittadinanza pur essendo il proprietario, unitamente alla moglie ed al figlio conviventi, di ben 17 autovetture e di una motocicletta, tra cui una BMmw, 1 Mini Cooper, 3 Jeep, 2 Smart e una Kawasaki Ninja. Un altro risultava proprietario di 4 veicoli, di cui due di lusso. Inoltre un percettore del reddito faceva parte di un nucleo familiare che, nell’ultimo triennio, aveva dichiarato rispettivamente redditi pari a euro 324.000, 143.000 e 164.000. In provincia di Potenza è stato denunciato il titolare di una scuola di ballo. All’indomani di tale operazione, dal Movimento 5 Stelle che da sempre a sostenuto tale misura a favore della popolazione meno abbiente, si sottolinea tuttavia di essere orgogliosi di averlo difeso e rifinanziato, migliorando però gli aspetti legati all’accettazione delle offerte di lavoro ed aver sollecitato e ottenuto nuovi interventi nella legge di bilancio per controlli più rigidi e una prevenzione più efficace. Si evidenzia inoltre che si è stati da sempre in prima linea nella lotta contro le truffe relative al Reddito di Cittadinanza e per tale ragione si sostiene in modo concreto operazioni come quelle del Comando interregionale dei Carabinieri “Ogaden” e del Comando Tutela del Lavoro che hanno scoperto questa mattina gli abusi di chi non aveva diritto a percepire il Reddito. – 03 novembre 2021 – salvatorecaccaviello
Fonte: Il Mattino.it -Facebook