Conca dei Marini, l’artistico presepe nella Grotta dello Smeraldo nel racconto dello scrittore di Amalfi Sigismondo Nastri

Riportiamo il post pubblicato dallo scrittore amalfitano Sigismondo Nastri sulla sua pagina Facebook nel quale racconta dell’artistico presepe nei fondali della Grotta dello Smeraldo a Conca dei Marini: «Nel 1960, a cura dell’Azienda di soggiorno e turismo, fu sistemato sul fondo marino, all’interno della Grotta dello smeraldo, un artistico presepe, realizzato da Matteo Di Lieto: grande maestro ceramista. Ma anche personaggio eccezionale, eclettico, con interessi che spaziavano dalla ceramica alla musica. Quando si realizzò l’idea di un presepe subacqueo, l’Azienda turismo si avvalse della collaborazione di Andrea Pittiruti, che eseguì delle suggestive riprese televisive per conto della Rai e organizzò il primo raduno di sub per l’omaggio a Gesù Bambino, raduno che puntualmente si svolge ogni anno.
Nacque così una nuova tradizione, che non s’è mai interrotta. Quel presepe, semidistrutto dalle mareggiate, che immancabilmente si riflettono all’interno della grotta, dovette però essere rimosso e sostituito con un altro, nel 1987, dono di Arechi Arte di Salerno. Le statuine furono eseguite da Ennio Bacchilega e portate a cottura nella fornace Arredo Ceramica di Andrea Guarino.
Nel 1982 vi fu il collegamento con la trasmissione televisiva Portobello, per l’occasione dedicata in modo particolare ai bambini. E, come sottolineava Luigi de Stefano sul Mattino di quel 19 dicembre (Natale a Portobello), esso diede modo di portare un “pizzico di Amalfi” in tutte le case d’Italia e forse, pure, in quelle di molti paesi stranieri.
La Grotta dello Smeraldo è una delle meraviglie della Costiera e va reso merito a Ruggiero Francese di averne avviato la valorizzazione. Ho già avuto modo di trattarne, anche su facebook.
A proposito della Grotta dello Smeraldo, immaginatevi quanto mi abbia fatto piacere ritrovarla in un lavoro teatrale, che s’intitola Canadà, di Cesare Giulio Viola (Canadà, tre atti, Mondadori, 1950), il commediografo che amava Positano e vi morì mentre si godeva la vista del mare sul terrazzo di casa: capitò che la tela della sdraio, sulla quale era seduto, si squarciò ed egli batté la testa sul pavimento.
Sentite questo breve dialogo tra i protagonisti della commedia, Joe e Olga:
“OLGA. E perché dici queste cose? (fissandolo) Dimmi che mi vuoi bene… Mi fa piacere sentirmelo dire…
JOE. Ti voglio bene…
OLGA. Non così… Come quella sera, ti ricordi, a Roma… Come quel giorno ad Amalfi, nella grotta dello Smeraldo… Io voglio tornare ad Amalfi e voglio comprarmi quella grotta, e voglio murarla perché nessuno c’entri più… Dimmi che mi vuoi bene come allora… È vero, Joe?”».