Ischia, sbattuto fuori senza umanità dal traghetto solo perchè non aveva il green pass. Ecco la verità dell’avvocato isolano
Ischia, sbattuto fuori senza umanità dal traghetto solo perchè non aveva il green pass. Ecco la verità dell’avvocato isolano . La storia segnalataci da Silvio Staiano SEO di Capri Watch che ci ha incuriositi, sembrava una fake news, invece è vero . Una vicenda che ha dell’incredibile, un clima di intolleranza ( a dir poco ) nei confronti di chi non si è fatto il vaccino… Ma qui non c’entra il vaccino , ma l’umanità e il buon senso ecco cosa dice ai colleghi del Golfo “Mi è stato staccato il biglietto, ho quindi riferito di non aver il green pass e mi sono seduto nel salone passeggeri indossando la mascherina. Poco dopo è arrivato personale Caremar, Guardia di Finanza e Capitaneria di Porto e mi hanno intimato di scendere, ho risposto che non potevo farlo poiché dovevo tornare a casa e non vi fosse altro modo, ed ho chiesto che mi multassero, poi li ho avvisati che la legge non consentisse né di impedirmi di accedere e né di farmi abbandonare con la forza il natante». Così comincia il racconto di Silvio Trani, l’avvocato che qualche giorno fa si è imbarcato sul traghetto in partenza da Napoli e diretto a Ischia senza essere in possesso del green pass. L’avvocato isolano, poi, una volta individuato, bloccato e sanzionato.
«Gli agenti, per aumentare la multa, hanno sostenuto che fossi recidivo senza però indicare quale sarebbe stato il precedente ed hanno anche sostenuto che mi sarei trovato a bordo di un veicolo privato, senza indicare alcuna targa e senza considerare che avessi il biglietto passeggero e non di conducente di veicolo»
«Gli agenti, – continua Trani – ben dieci contro uno, mi hanno quindi prelevato di forza e trascinato fuori torcendomi un braccio come fossi stato un terrorista imbottito di tritolo. Nel verbale hanno scritto che avrei forzato il controllo Green pass e che sarei salito, tuttavia ciò è falso poiché il biglietto mi era stato staccato e quindi non vi è stata alcuna forzatura». Ed ancora: «Gli agenti, per aumentare la multa, hanno sostenuto che fossi recidivo senza però indicare quale sarebbe stato il precedente ed hanno anche sostenuto che mi sarei trovato a bordo di un veicolo privato, senza indicare alcuna targa e senza considerare che avessi il biglietto passeggero e non di conducente di veicolo». Ma Silvio Trani non ci sta: «Per questi abusi gli agenti saranno puniti. Il green pass è chiaramente un’aberrazione, ma soprattutto una contraddizione visto che per tornare a casa dalla terraferma debba imbarcarmi (non c’è altro modo) e non possa farlo senza il green pass, ma se devo andare al supermercato, in un negozio, in chiesa, in farmacia, in tribunale, alla posta, in banca, ed in un qualsiasi ufficio pubblico, non ce ne sia bisogno». L’avvocato isolano che si dice
«Ho inteso suonare la campana delle coscienze assopite da una vile propaganda e l’ho fatto per me, per mio figlio, perché le nuove generazioni devono conoscere la vera giustizia e per tutte le isole della nostra Nazione»
«Non contro il vaccino, ma ho letto e riletto la nota AIFA ed ho ragionevolmente scelto di non fidarmi». Continua, poi, il suo racconto: «Infine, sapete bene che il green pass, da vaccino o da tampone, non garantisca l’immunità e quindi non ha senso ridurre la libertà personale. Ho perciò inteso suonare la campana delle coscienze assopite da una vile propaganda e l’ho fatto per me, per mio figlio, perché le nuove generazioni devono conoscere la vera giustizia e per tutte le isole della nostra Nazione». «Ora sapete come sia realmente andata -chiosa Silvio Trani fermo sulle sue posizioni – pensate e scrivete ciò che volete, non cambierei nulla di ciò che ho fatto».