Penisola sorrentina, Wwf e forse tutti i Sindaci, contro i botti di Capodanno.

31 dicembre 2021 | 08:14
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Penisola sorrentina, Wwf e forse tutti i Sindaci, contro i botti di Capodanno.

Sebbene all’appello , al momento manchino i primi cittadini di Sorrento e Vico Equense, una tale iniziativa, (anche se non sempre si riesce a farla rispettare)oltre a rappresentare  una bella manifestazione di unità di intenti a livello comprensoriale, pur trasgredendo le tradizioni, sarebbe senz’altro un segnale importante di crescita culturale , a vantaggio dell’intera comunità.

Sorrento – L’appello è ancora una volta lanciato dal Wwf Terre del Tirreno: anche quest’anno evitiamo i botti di capodanno! …sarebbe soprattutto un’offesa per lo stato di emergenza che stiamo attraversando. Nel sollecitare coloro che amministrano un territorio dall’innata bellezza, esposto a livello mondiale e pertanto sinonimo di cultura, civiltà ed evoluzione, come la Penisola sorrentina, Claudio d’Esposito ancora una volta ci mette la faccia!

Claudio d'Esposito

Sulla falsariga di quanto, anche quest’anno, è avvenuto a Napoli, la patria dei Botti di Capodanno, dove il neo sindaco, con apposita ordinanza vieta l’utilizzo di fuochi d’artificio, petardi, botti, razzi e simili artifici pirotecnici dalle 16 del 31 dicembre 2021 alle ore 24 del 1 gennaio 2022, d’Esposito ha invitato i sindaci peninsulari ad imitare tale iniziativa. I botti e i fuochi pirotecnici, per dimensioni, entità del rumore e gittata, rappresentano un grave rischio e disturbo non solo per l’uomo ma anche per gli animali domestici e selvatici, tra cui i tanti uccelli svernanti sulla costa dell’area marina protetta di Punta Campanella e all’interno del parco regionale dei Monti Lattari. Sotto tale aspetto, lalegge 447/95 riserva ai Comuni la verifica del rispetto della normativa per la tutela dall’inquinamento acustico. A questa si aggiungono le norme (L. 394/91) all’interno dei Parchi che impongono il divieto di disturbo della fauna selvatica, dove vivono numerose specie protette che sono estremamente sensibili al disturbo acustico.

L’invito ad emanare un’ordinanza contro i botti di Capodanno al momento è stato raccolto da Piergiorgio Sagristani, Giuseppe Tito, Lorenzo Balducelli e Salvatore Cappiello che hanno subito aderito all’appello del WWF. Si aspetta in queste ore la presa di posizione dei primi cittadini di Sorrento e Vico Equense. Se anche Massimo Coppola e Giuseppe Aiello dovessero aderire ad una tale iniziativa, sarebbe senz’altro una bella manifestazione di unità di intenti a livello comprensoriale. Il provvedimento varato a Napoli dal sindaco Gaetano Manfredi ha come scopo primario  quello di evitare i consueti ricoveri negli ospedali già in affanno per i contagiati da Coronavirus. I controlli saranno affidati alle Forze dell’Ordine, già impegnate nelle verifiche anti-Covid19 (per chi viola l’ordinanza sono previste multe fino a 500 euro, oltre al sequestro del materiale.  Mentre in base all’articolo 703 del codice penale: “Chiunque, senza la licenza dell’Autorità, in un luogo abitato o nelle sue adiacenze, o lungo una pubblica via o in direzione di essa (…) accende fuochi d’artificio, o lancia razzi (…), o in genere, fa accensioni o esplosioni pericolose, è punito con l’ammenda fino a euro 103, se il fatto è commesso in un luogo ove sia adunanza o concorso di persone, la pena è dell’arresto fino a un mese). Chiaramente, in un contesto dove l’euforia la fa da padrone, non è facile controllare  i territori dopo la mezzanotte.  “Tuttavia” – sottolinea d’Esposito –  “l’emanazione di un’ordinanza contro i botti di Capodanno è un segno di civiltà, un segnale importante delle istituzioni e un primo passo per cambiare le cose. Inoltre è un’arma in più che i cittadini e le Forze dell’Ordine hanno per denunciare comportamenti pericolosi. In tale ottica ogni anno sono sempre di più le città che emettono ordinanze che vietano i botti di fine anno. Sempre di più, la società civile sta acquistando consapevolezza di limitare il più possibile rumori molesti, nonché l’incremento di emissioni di inquinanti nell’ambiente soprattutto per le categorie di soggetti particolarmente fragili come bambini e anziani, nonché gli animali domestici e non i quali possono essere vittime dell’utilizzo improprio dei fuochi di Capodanno. E’ necessario contemperare l’interesse di chi legittimamente vuole festeggiare l’arrivo del nuovo anno, soprattutto per lasciarsi scaramanticamente alle spalle i duri momenti legati alla pandemia, con l’incomprimibile diritto alla tutela dell’integrità fisica delle persone e degli animali”. Infine conclude d’Esposito nel suo accorato appello, l’ordinanza anti-botti che chiediamo ai sindaci è un segno di civiltà e un segnale importante, anche se non sempre si riesce a farla rispettare! Sappiamo bene come gli animali, sia domestici che selvatici, al rumore dei fuochi di capodanno, impazziscono correndo il rischio di subire gravi conseguenze. Ma sebbene siano acclarati i danni che l’esplosione dei botti producono agli animali, oltre che agli umani, non tutti vogliono rinunciare a questa tradizione! Le tradizioni spesso rappresentano parte della nostra identità culturale, ma vanno anche adattate alle nuove esigenze e normative come è normale che sia in una Nazione civile.

Nella speranza che  anche Massimo Coppola e Giuseppe Aiello, nelle prossime ore, allineandosi ai colleghi della penisola sorrentina, varino appositi provvedimenti  contro i fuochi di artificio della notte di Capodanno, non ci resta che augurare che il prossimo anno riservi tante gioie e salute all’intera comunità, ma soprattutto giudizio e assennatezza a coloro che sono chiamati, in prima persona, ad amministrare un prezioso capitale come il nostro territorio.  31 dicembre 2021 – salvatorecaccaviello