Positano, il ricordo del professore Romolo Ercolino da Aniello Cinque
Al mio caro professore Romolo.
Rimane pur sempre difficile raccontare di una persona che ha avuto nella mia esistenza un ruolo così
importante.
La vita è come una successione di porte che si aprono e poi inevitabilmente si chiudono, ma in questo
passaggio ci sono ricordi, sorrisi, strette di mano, parole, racconti e storie legate alla nostra cara Positano
che tu tanto hai amato.
In questo momento, con la memoria, riavvolgo il nastro delle nostre esistenze e i ricordi riaffiorano senza
compiere alcuno sforzo: mattina presto, molo di Positano, la tua figura si staglia sullo spazio del mare… tu il
moderno Ulisse ci aspetti. Con i bambini ti veniamo incontro e tu, con la tua dolcezza infinita, ci prendi per
mano per ripercorrere le orme di una storia che, grazie a te, rivive costantemente per aiutarci a non
dimenticare che quella storia siamo noi!
Il patrimonio che ci hai lasciato è e rimarrà di inestimabile valore perché la tua passione e le tue parole ci
hanno introdotto a quella “conoscenza” che accende le nostre emozioni ricordandoci di tenere la rotta
affinché la memoria non smarrisca e le nostre orecchie rimangano attente all’ascolto di quel suono e di
quella voce ancestrale che il mare ci restituisce quotidianamente.
La memoria sarà per le future generazioni un’ occasione di riscatto.
E’ così che voglio ricordarti caro il mio professore, una luce di un faro che illumina la notte delle nostre
esistenze!
Ciao Romolo!