Salerno e Costiera amalfitana, le norme Covid batte luci d’artista danni al turismo e soldi buttati via

Salerno e Costiera amalfitana, le norme Covid batte luci d’artista danni al turismo e soldi buttati via  Covid e ordinanze restrittive battono Luci d’artista due a zero. Perché, a pochi giorni dal weekend natalizio, sembrano essere più le disdette che le prenotazioni nelle strutture alberghiere ed extralberghiere cittadine. Salerno non fa dunque eccezione, rientrando pienamente in una media nazionale dove il malumore degli operatori turistici ha riportato le lancette dell’orologio indietro di un anno o quasi. Secondo un’indagine di Demoskopika, fino a qualche settimana fa, il 52% degli italiani era propenso a viaggiare in questo periodo e il 24% aveva già bloccato una stanza. Ora, invece, il 48% ha deciso di restare a casa, sia per paura di ammalarsi, sia perché la cancellazione di una serie di eventi ha funto da ulteriore deterrente come scrive Barbara Cangiano sul Mattino di Salerno. Un vero peccato perchè di riflesso anche parte della Costa d’ Amalfi, Vietri sul mare e Cetara per esempio, ma anche Minori e Maiori, avevano dei benefici, loro migliori località di soggiorno, ma anche coi ristoranti.
GLI OPERATORIMatteo Urbani del b&b Il reticolo, punta il dito proprio contro il giro di vite voluto dalla Regione Campania: «Le prenotazioni vanno a dir poco a rilento. E la situazione è peggiorata dopo la diffusione delle ordinanze volute dal presidente De Luca. Sono consapevole delle insidie del Covid, ma è una situazione che potrebbe durare per chissà quanti altri anni e nel frattempo l’economia sta morendo. Non possiamo continuare così». Tra il 23 e il 25 dicembre sono ben 282 le strutture disponibili sui principali motori di ricerca. E i costi sono più bassi della media. In molti casi, probabilmente con l’obiettivo di incentivare le prenotazioni che sono in ogni caso cancellabili, viene riportata la scontistica, che va dal 20 al 40%. Eppure non basta, come spiega Giuseppe Gagliano di Federalberghi: «Il tasso di occupazione durante il periodo di Natale sfiora il 30 per cento, per arrivare al 40-50 a Capodanno. Sono percentuali bassissime. Diciamo che ci prepariamo ad affrontare il terzo inverno di resistenza. Se neppure la terza dose di vaccino è sufficiente a farci tornare alla normalità, allora è evidente che c’è qualcosa da rivedere. Quanto a noi, sarà necessario riorganizzare le nostre imprese e questo avrà purtroppo delle significative ripercussioni sul personale. Del resto è assurdo poter provare a sopravvivere lavorando solo tra la primavera e l’estate. Sempre che la pandemia ci dia tregua». Se lo augura Alessia Memoli di La Memolina: «Le cancellazioni sono diventate una costante. Confidiamo in qualche last minute, ma nonostante abbiamo decurtato di trenta euro a notte i pernottamenti, siamo ancora in una situazione molto complicata. A gennaio e febbraio sarà purtroppo anche peggio, visto che sono mesi tendenzialmente morti». A dare man forte all’emergenza sanitaria, secondo Giovanni di Al Golfo Salerno, ci si è messa la politica rigorista del governatore. «La mia non vuole essere una sterile polemica, ma una mera constatazione. Da quando ha iniziato a vietare le feste e perfino gli aperitivi, la domanda che era già flebile in partenza, si è interrotta. Chi non ha troppo timore di spostarsi, è evidente che sceglierà mete dove non ci sono tutte queste limitazioni. Dall’altra parte va comunque sottolineato lo sforzo fatto dall’amministrazione comunale per garantire le Luci. Senza di quelle, saremmo praticamente vuoti». La situazione è gravata dall’assenza di un turismo straniero: «Gli italiani hanno i portafogli sempre più sgonfi e anche chi decide di muoversi lo fa in estrema economia – racconta Pasquale Romano di Quattro briganti – Al massimo una notte e poi subito a casa. In più in tanti ci chiamano per cancellare le prenotazioni perché temono di restare bloccati tra quarantene e cambi di colore, quindi purtroppo il quadro è simile a quello dell’anno scorso. Ci eravamo illusi di poter fare qualche passo in avanti, ma purtroppo non è così». Anche chi gestisce strutture centralissime, nelle quali, pre Covid, di questi tempi era difficilissimo trovare un buco, lamenta il crollo: «Qualcuno c’è, ma non viaggiamo assolutamente sui numeri del passato ammette Enrico Campione di Salerno center e b&b Sul Corso È tutto complicato: ogni giorno siamo bombardati da notizie che non fanno stare sereni in merito allo sviluppo della pandemia. Poi si vieta tutto quello che riguarda il capitolo svago. Perché un turista dovrebbe sceglierci a queste condizioni?». Qualche impavido c’è: Marcello e Maria Luisa Fastelli sono appena sbarcati dalla Toscana: «Volevamo vedere queste luminarie di cui tutti parlano. Aperitivi con il contagocce? Non è un problema. Brinderemo in albergo e magari eviteremo la ressa che non amavamo anche prima della pandemia».