Giuseppe Fiorentino il medico di Positano al Cotugno “Post Covid da non sottolvalutare, Omicron pochi ricoverati ma molto diffusiva”

15 gennaio 2022 | 20:31
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Giuseppe Fiorentino il medico di Positano al Cotugno “Post Covid da non sottolvalutare, Omicron pochi ricoverati ma molto diffusiva”

Giuseppe Fiorentino il medico di Positano al Cotugno “Post Covid da non sottolvalutare, Omicron pochi ricoverati ma molto diffusiva” . Il nostro medico originario della Costiera amalfitana continua a lavorare in piena emergenza , molto interessante l’intervista rilasciata al Corriere della Sera oggi al collega . u

Un altro caso di Mis-C, la sindrome infiammatoria multisistemica che si sviluppa in età pediatrica a distanza di un mese dal contagio di Sars-Cov2, è stato registrato nelle ultime ore presso il Pronto soccorso del Santobono. Mentre la bimba di 6 anni, anche lei con la Mis-C, figlia di genitori non vaccinati, arrivata nei giorni scorsi in condizioni gravi, migliora di giorno in giorno e probabilmente sarà trasferita in reparto di degenza. Purtroppo altri due bambini positivi sono ora in rianimazione, ma per complicanze connesse ad altre patologie, e per uno di 31 giorni è stato necessario un volo di emergenza per il trasferimento al Gaslini di Genova.

Giuseppe Fiorentino, direttore della Fisiopatologia e della Riabilitazione respiratoria del Monaldi e della Semintensiva del Cotugno, ne ha visti tanti di casi Post Covid in questi due anni di pandemia. Oltre 500 l’anno scorso, all’incirca 400 nel 2020. «Quello che mi è rimasto impresso — racconta — è stata la vicenda del ragazzo di 11 anni di Gragnano, di qualche mese fa, che dovemmo intubare. Ora sta meglio, sebbene permanga in lui una alterazione neuro-motoria».

Lei ha trattato i casi più gravi di Post Covid. Cosa ha imparato in questi due anni?
«Che non bisogna mai sottovalutare nulla. Ma anche un’altra grande lezione: il valore assoluto di lavorare in team, prediligendo l’approccio multidisciplinare: affiancando infettivologi, rianimatori e pneumologi. Un metodo che a dire il vero non appartiene alla nostra tradizione clinica, ma che si è rivelato straordinariamente efficace e vincente nell’affrontare le emergenze».

Dottore Fiorentino, in questi due anni di pandemia qual è stata la stagione peggiore?
«La seconda fase, quando si è diffusa la variante Delta. Il virus è stato molto più aggressivo sull’endotelio, e attaccava con velocità, senza darci la possibilità di fronteggiarlo: ed è in questa stagione che abbiamo visto aumentare, per esempio, gli infarti nei pazienti e le altre malattie cardiocircolatorie: pericarditi, qualche miocardite risolta, fortunatamente, per il meglio; ma anche molte emorragie interne, vasculiti, ictus, infarti intestinali, fino a pancreatiti e necrosi ».

Ora la Omicron, presente al 70,9% in Campania, dà meno problemi?
«Nella Semintensiva del Cotugno sembra non dare particolari preoccupazioni, credo siano uno o due i ricoverati con la nuova variante. Ma tengo a ricordare che facciamo riferimento a chi ha ricevuto le tre dosi di vaccino. Altrimenti, è tutto diverso. La Omicron si conferma molto diffusiva, ma per ora colpisce le vie aeree superiori. Con malanni di pochi giorni, sebbene la positività duri all’incirca una settimana».

Qual è la situazione attuale nei suoi reparti?
«La Semintensiva del Cotugno resta piena, così il mio reparto al Monaldi dove assistiamo i pazienti nella fase meno acuta, ma la situazione è gestibile rispetto all’anno scorso. La vera amara sorpresa è rappresentata dagli ottantenni non vaccinati che stiamo ricoverando in questi giorni con un quadro clinico, purtroppo, per niente incoraggiante».

Il report aggiornato del commissariato anti Covid indica in 18 mila 921 gli over 80 che non hanno ricevuto nemmeno la prima dose, il 6,22% in Campania.
«E sì, a costoro gli è andata bene la prima e la seconda volta, non la terza. Che il 90% dei No vax più giovani avesse bisogno di ricovero poteva essere prevedibile, ma vedersi arrivare anziani di 82, 85 e 87 anni non vaccinati, dopo due anni di pandemia, è stato davvero sorprendente. E purtroppo il Natale non ha giovato a nessuno di loro».