Positano, costiera amalfitana. Muore il paladino degli ambientalisti di Positano, Raffaele Di Martino, il “VEP”. Famoso in tutta Italia per i suoi cartelli che portava in giro dappertutto, persino in Parlamento, in difesa dell’ambiente naturale e umano, il primo “inquinato” dagli abusi, l’altro dalla “arroganza”. Era il simbolo della battaglia verde oltranzista dalla costa d’Amalfi, da tutti chiamato il “VEP”, dall’acronimo dell’associazione da lui fondata, Volontari Ecologici di Positano, Raffaele di Martino denunciava sempre la “cementificazione delle coste”, gli “abusi” e “soprusi” a Positano come altrove, i “ricchi favoriti a danno della povera gente”. Cameriere, chitarrista, fotografo, Raffaele di Martino ha avuto una vita molto intensa sempre dedicata all’ambiente, fu tra i primi a mettere i cestini per i rifiuti all’interno del paese, per esempio, e si è scagliato contro le cementificazioni selvagge. Una delle sue battaglie fu quella per la spiaggia di Remmese, la spiaggia dell’amore dei positanesi, che fu cementificata per la discesa dell’hotel Le Agavi. Ma non sempre il Vep ha avuto vita facile, denunce e limitazioni alla sua attività non sono mancate con duri scontri politici con l’ex sindaco Domenico Marrone “Poi siamo ritornati in buoni rapporti e veniva spesso nel mio negozio”. E’ stato un precursore degli ambientalisti. Di Martino era anche un artista (incise un 45 giri, accompagnato dal musicista statunitense Shawn Phillips) e un sognatore, una persona buona che portava avanti i suoi ideali pacificamente, a costo di sembrare, il più delle volte, un Don Chisciotte. Perciò la sua scomparsa lascia un vuoto non solo nella sua terra, in quella Positano in cui ha vissuto, ma in tutta la Costa d’Amalfi. Viveva momenti di introversione e momenti da battagliero, nel nome di “San Michele” come spesso diceva. Armato di cartelloni, attraverso i quali veicolava con frasi ad effetto e mai banali la sua protesta, e di una “scimitarra” in legno, il Vep per circa quarant’anni non ha mai mancato di far sentire la sua voce o, meglio, di mostrare le sue pittoresche esternazioni, in tutte le manifestazioni più importanti che si sono svolte sulla Divina. E, qualche volta, la sua protesta si è trasferita anche a Roma, davanti ai “palazzi del potere”. Insomma Raffaele con il passare degli anni era diventato un “personaggio”, stimato anche dai politici che frequentavano il comprensorio amalfitano.. “Raffaele di Martino era un puro – dice Domenico Collina, ex consigliere comunale – che si dedicava anima e corpo alle sue difficili se non impossibili battaglie”. “Il VEP ha combattuto la sua ultima battaglia – dice il nipote Giuseppe di Martino – ora il suo spirito è veramente libero, non dimentichiamo il suo incitamento ad una vìta semplice e genuina”. Il Comune di Positano con il sindaco Michele De Lucia lo ha ricordato con un manifesto, Positanonews si ripromette di ricordarlo ancora. Ciao Raffaele.
Le parole dell’articolo sono state profetiche, Positanonews lo ha ricordato quest’anno con il calendario 2022, dedicato anche a Mimì Collina, suo grande estimatore, co-fondare dell’Associazione VEP insieme a Garibaldi, al secolo Alfonso Pane. Devo dire che ogni volta che ‘metto mano’ sull’archivio fotografico del VEP ( stampe analogiche e negativi da scansionare al computer) trovo delle sorprese, mi soffermo ad osservare lo sguardo delle persone ritratte, è uno sguardo diverso da quelli che si vedono oggi, forse più semplice, tranquillo e sereno, e devo dire che il VEP sapeva cogliere tutte queste sfumature nei personaggi che fotografa, spesso ‘sorpresi’ nelle loro attività quotidiane, ma spesso li fermava anche per strada, d’altronde lo conoscevano tutti pochi si sottraevano ad uno scatto. Il VEP era poi solito ‘dividere’ le famiglie in ‘buoni’ e ‘cattivi’ per cosi dire, ‘buoni cristiani’ o ‘saraceni’ , diceva spesso che l’ecologia è ‘pulizia delle coscienze’ per questo gli piacevano le persone semplici, dallo sguardo fiero. Data la grande mole di materiale fotografico, non è stata neanche semplice la scelta delle foto per il calendario, si è voluto riportare gli avvenimenti e le persone a cui teneva di più.
Giuseppe Di Martino