Vaccinare i bambini contro il Covid-19, la riflessione del pediatra Carlo Alfaro

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Sorrento ( Napoli ) . Dal 16 dicembre 2021 è disponibile anche in Italia il vaccino anti-Covid per i bambini dai 5 agli 11 anni (per le età superiori era già praticato).
Viene utilizzato per questa fascia di età esclusivamente il vaccino a Rna messagero “Comirnaty” della Pfizer-BioNTech.
Viene somministrato a un terzo della dose usata dopo i 12 anni, in una formulazione specifica da 10 microgrammi. Lo schema prevede due dosi distanziate di 21 giorni.
Il vaccino per i bambini è stato approvato dalle autorità internazionali (FDA, EMA) e nazionali (AIFA) in quanto efficace (oltre il 90%) e sicuro, senza effetti collaterali significativi, per esempio non è stato segalato nessun caso di anafilassi o miocarditi/pericarditi.

Il vantaggio per il vaccino ai bambini

I vantaggi sono evitare i rari casi gravi pediatrici (il rischio di ricovero è stimato in questa fascia dello 0,61% e di terapia intensiva dello 0,06%) e le rare complicazioni a lungo termine come MISC (Multisystem inflammatory syndrome in children: sindrome infiammatoria multisistemica dei bambini) e Long Covid, proteggere gli anziani e i fragili della famiglia, permettere ai bambini di vivere la loro socialità, ridurre il più possibile la circolazione del virus ai fini del raggiungimento dell’immunità di gregge. La MIS-C è una complicazione del Covid-19 in bambini e ragazzi di età compresa tra 0 e 18 anni che compare da 1 a 6 settimane dopo l’infezione e colpisce due o più organi tra cui principalmente apparato gastroenterico, apparato cardio-circolatorio, cute e mucose. La sindrome può portare scompenso cardiaco acuto, shock settico, danni di tutti gli organi inclusi reni e fegato (disfunzione multi-organo) e richiedere cure intensive. Il Long Covid sembra colpire anche i bambini affetti da infezione pauci- o asintomatica con lo sviluppo, in un tempo variabile tra 1 e 7 mesi dopo, di sintomi quali astenia, affaticamento e dolori muscolari (soprattutto nei ragazzi oltre gli 11 anni). L’incidenza sarebbe del 7-8% dei casi.

L’importanza del vaccino per i bambini fragili

Il vaccino è particolarmente importante per i bambini fragili, cioè portatori di patologie croniche per le quali il decorso del Covid-19 possa essere più grave.
La vaccinazione dei bambini resta comunque volontaria e non ci sarà alcun Green pass per loro.
La sua indicazione appare maggiore alla luce del cambiamento dell’epidemiologia virale che vede un incremento del numero di contagi nella popolazione al di sotto dei 12 anni del doppio degli adulti e del triplo degli anziani, forse proprio in virtù della maggiore protezione che le fasce più adulte hanno grazie all’estesa vaccinazione, oltre che per la maggiore diffusività delle varianti Delta e Omicron.
Carlo Alfaro

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