Corteo di protesta dopo le tragedie per “l’alternanza”: «Noi a scuola per studiare, non morire»
Corteo di protesta dopo le tragedie per “l’alternanza”: «Noi a scuola per studiare, non morire». «Andiamo a scuola per studiare, non per essere sfruttati per lavorare». È il messaggio, più o meno comune, ascoltato ieri mattina a Salerno quando, poco dopo le 10, oltre 300 ragazzi delle superiori di tutta la provincia hanno sfilato per il centro della città per far sentire – forte – il loro dissenso all’alternanza scuola-lavoro. Anche all’ombra del Castello d’Arechi, dunque, c’è stata la manifestazione di protesta nazionale contro le misure del Ministero dell’Istruzione per la “pratica sul campo” obbligatoria per gli studenti di diversi indirizzi superiori finita fortemente nel mirino dopo la morte di due ragazzi, Giuseppe Lenoci e Lorenzo Parelli , che hanno perso la vita proprio nel corso delle attività extra-curriculari.
Da piazza Vittorio Veneto fino a piazza Portanova, dunque, il corteo si è fatto sentire. «Vostri i profitti, vostri i morti », il messaggio comparso su uno degli striscioni che accompagnava il corteo. Dove gli oltre 300 studenti, con una sola voce, hanno chiesto con forza giustizia per Lorenzo e Giuseppe: “due di loro” morti per svolgere un’attività prevista nel percorso di studi e ora fortemente nel mirino. «Siamo qui, a far sentire forte la nostra voce, sulla scia di questi due episodi incredibili che sono accaduti nelle ultime settimane», spiegano gli organizzatori della manifestazione. Che rivendicano come, già da tempo, siano stati accesi i riflettori sulle attività previste nell’alternanza scuola- lavoro: «Le mobilitazioni studentesche da anni portano avanti la loro protesta contro le modalità attuate per l’alternanza scuola-lavoro: i percorsi non sono assolutamente formalizzati a dare un apprendimento ai ragazzi. Si deve cambiare tutti: si devono aumentare i corsi e la pratica all’interno dei laboratori, non dando forza lavoro a gratis ad aziende che non rispettano le misure di sicurezza sui luoghi di lavoro». In una nota, inoltre, il Collettivo Studentesco Cavese e il Collettivo auto-organizzato “Gaetano Filangieri” hanno spiegato che da anni denunciano un’alternanza scuola-lavoro «pensata per allontanarci troppo presto dai banchi di scuola, per sfruttare studenti gratis e abituarci a un lavoro povero, sottopagato, privo di tutele».
Nel corso del corteo, poi, sono stati evidenziati pure gli obblighi cui sono sottoposti gli studenti a causa proprio dell’alternanza scuola-lavoro. «Per gli istituti tecnici spiegano alcuni studenti che hanno partecipato alla manifestazione tenuta ieri mattina in centro a Salerno – l’alternanza è legata anche alla Maturità: senza il completamento delle ore previste dai regolamenti, non si viene ammessi all’esame. Neanche se si hanno dieci in tutte le materie. È davvero inconcepibile: noi andiamo a scuola per studiare, non per lavorare e rischiare anche sulla nostra pelle».
Fonte La Città di Salerno