Dimezzamento Naspi e l’abbandono dei lavoratori stagionali del turismo,una battaglia che dura ,in modo invano,da otto anni.

5 febbraio 2022 | 21:53
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Dimezzamento Naspi e l’abbandono dei lavoratori stagionali del turismo,una battaglia che dura ,in modo invano,da otto anni.

Otto anni di inutili battaglie per far capire, ai vari governi che si sono succeduti a Palazzo Chigi, di quanto sia duro ed estenuante per i lavoratori stagionali del turismo affrontare il periodo invernale senza alcun sussidio. Dopo il varo, nel 2014  da parte del Governo Renzi, della Riforma del Lavoro, denominata Job’s Act , con la quale si dimezzava il periodo di disoccupazione che prima copriva i mesi di bassa stagione, durante la quale non si lavora, molte le manifestazioni anche in Penisola sorrentina per evidenziare tale disagio. Un malessere spesso sfociante nella disperazione, che le innumerevoli famiglie di lavoratori stagionali continuano a vivere. Una situazione oltremodo  accentuata dall’ avvento della pandemia da covid -19, a cui tuttora , a distanza di anni, non si vuole dare una soluzione. Sul banco degli imputati anche le amministrazioni comunali delle località turistiche, che ad eccezioni di rari casi, e dei pochi sussidi elargiti durante la pandemia (che sapevano più che altro di carità), hanno totalmente abbandonato al loro destino una fascia cospicua della popolazione. Eppure in questi anni ci sono state delle proposte provenienti da comuni, come Amalfi ,promotore della destagionalizzazione, mettendo in campo dei concreti provvedimenti, molto prima delle problematiche relative alla crisi da covid, con il quasi totale azzeramento delle tasse comunali per le attività turistiche, durante la bassa stagione. Ulteriore iniziativa in tal senso venne dal Comune di Jesolo, dove con un ordine del giorno, si sollecitò l’individuazione di  discipline per garantire una copertura reddituale per i periodi di disoccupazione intercorrenti tra le stagionalità lavorative. Una iniziativa  discussa anche nella conferenza dei sindaci aderenti al protocollo d’intesa per la tutela e la valorizzazione turistica ed ambientale della Costa Veneta, per poi essere sottoposta, oltre ai governatori, anche all’allora Presidente del Consiglio. Una proposta che come tante altre rimase e continua a rimanere lettera morta. Ora che da più parti si preannuncia il declino della pandemia e pertanto la ripresa del turismo ad alto livello, ma con i lavoratori stagionali alle prese con le stesse ingiustizie e le tante difficoltà, riteniamo opportuno riproporre un articolo del 2015 ,evidenziato anche da altri organi di stampa, che come tanti altri prodotti dal nostro giornale, oltre a riportare le rimostranze del popolo dei lavoratori stagionali, proponeva determinate iniziative che,… come tante altre, hanno contribuito a non far spegnare quel barlume di speranza, che qualcosa potesse finalmente cambiare. (s.c) 05 febbraio 2022

“Naspi.Da Jesolo una proposta per i lavoratori stagionali della penisola sorrentina”.

Un tema di grande attualità ed una iniziativa dell’assessore al turismo del Comune di Jesolo alle prese con gli stessi problemi potrebbe essere di esempio per le nostre Amministrazioni . Ne parla Salvatore Caccaviello su Positano news –

Generico febbraio 2022

Sebbene per il 2015 l’allarme sembrerebbe rientrato la problematica Naspi sarà di nuovo un grande problema, per i lavoratori stagionali, immediatamente dal prossimo anno. Come è noto il nuovo sussidio di disoccupazione entrato in vigore con l’approvazione del Jobs Act penalizza notevolmente i lavoratori con contratto di lavoro stagionale o a tempo determinato. I quali si vedranno dimezzato il periodo di indennizzo della disoccupazione lasciando scoperto il rimanente periodo. Quindi come ogni anno, agli inizi di novembre, con la chiusura della maggior parte delle attività turistiche capiterà che i lavoratori saranno abbandonati al proprio destino, oltre che dai datori di lavoro anche dalle istituzioni. Con un nuovo duro inverno da superare con famiglie da sfamare e mutui e bollette da pagare. Lavoratori a cui, non bisogna mai dimenticare, va senz’altro il merito, per la loro indiscussa professionalità, di aver portato a conclusione una stagione dai risultati esaltanti per l’economia turistica italiana. Lavoratori che purtroppo ,nonostante tali brillanti risultati ,il Governo, ed il Ministro del Lavoro , nel varare la nuova riforma hanno dichiarato di essersi dimenticati, nonostante dichiarino che il turismo sia uno dei pilastri portanti della nostra economia. Pertanto intervenire in maniera concreta in aiuto di tale categoria di lavoratori, così indispensabili per un settore fondamentale del nostro Paese, dovrebbe essere una priorità in primis da parte del Governo e soprattutto per le autorità locali. Le quali dovrebbero sforzasi di trovare una soluzione affinché tale categoria di lavoratori possa avere dei supporti economici durante il periodo invernale. In tal senso un’iniziativa che merita attenzione viene fornita dal Comune di Jesolo ed in particolare dall’ Assessore ai servizi sociali, Roberto Rugolotto. Il quale ha presentato in Consiglio Comunale un ordine del giorno che verrá poi inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi ed al Presidente della Regione Veneta per sollecitare l’individuazione di una disciplina specifica per i lavoratori stagionali del turismo. Affinché si possa garantire una copertura reddituale per i periodi di disoccupazione intercorrenti tra le stagionalità lavorative. In quanto è ormai noto che le ripercussioni della nuova riforma sulle famiglie dei lavoratori stagionali di molte località turistiche italiane, la cui economia nella maggior parte dei casi é di carattere mono stagionale, sono preoccupanti. Si prospetta, infatti, una significativa riduzione del reddito per molti lavoratori che potrebbe tramutarsi in una crescita della richiesta di aiuti economici ai Comuni. La problematica nel frattempo è stata discussa anche nella Conferenza dei Sindaci aderenti al protocollo d’intesa per la tutela e la valorizzazione turistica ed ambientale della Costa Veneta. – Una iniziativa che dovrebbe essere presa senz’altro da esempio anche dalle amministrazioni comunali della Penisola sorrentina. La cui economia territoriale poggia completamente sull’attività turistica e pertanto il buon senso indicherebbe un forte interesse nei confronti di quel patrimonio professionale rappresentato dai nostri lavoratori stagionali del comparto turistico-alberghiero. Poiché non si riesce a programmare alcuna destagionalizzazione del turismo lungo il nostro territorio, un passo per sollecitare tali iniziative dovrebbe essere mosso anche dalle associazioni di categoria come Federalbeghi e Associazioni Ristoratori. Le quali come sempre è accaduto in passato, durante il periodo invernale,continuano a disinteressarsi dei tanti lavoratori, ormai altamente specializzati, che durante il periodo estivo, contribuiscono in modo fondamentale al successo delle loro imprese. Con la nuova riforma del lavoro tale problematica diventa quasi una emergenza a cui bisogna senz’altro porre rimedio. Pertanto bisognerebbe che sia gli Enti locali, magari anche con il supporto degli imprenditori, seguendo l’esempio di Jesolo,diventino promotori ed accolgano le istanze dei lavoratori fornendo un fondamentale supporto in questa dura battaglia affinché il Governo modifichi tale assurdo provvedimento. Si è convinti che tra le tante problematiche che continuano a compromettere il futuro del nostro turismo, a cui sia per volontà che per incompetenza non si riesce a dare una soluzione, quella di garantire una copertura reddituale ai lavoratori stagionali dovrebbe rappresentare senz’altro una priorità anche per i comuni della penisola sorrentina. I quali con fermezza dovrebbero sottoporre tale problematica all’attenzione sia della Regione Campania che del Governo Centrale. Senza alcun intervento, probabilmente l’impatto che la riforma avrà sulla cittadinanza in termini di riduzione del reddito complessivo delle famiglie e per gli effetti che questo potrà comportare sulla sostenibilità della vita quotidiana, potrebbero essere effetti a cui di sicuro le amministrazioni comunali visto la scarsità delle risorse disponibili, non saranno in grado di far fronte. –  02 ottobre 2015 – salvatorecaccaviello..