Paolo Graziosi, l’attore ci lascia per il Covid a 82 anni: aveva combattuto e sconfitto il cancro

1 febbraio 2022 | 13:05
Paolo Graziosi, l’attore ci lascia per il Covid a 82 anni: aveva combattuto e sconfitto il cancro

Paolo Graziosi, l’attore ci lascia per il Covid a 82 anni: aveva combattuto e sconfitto il cancro.

Lascia la moglie Elisabetta Arosio, la figlia Viola, noto attrice teatrale, e il figlio Davide

Ci lascia un pezzo del teatro e della televisione italiana, molto vicino anche alla nostra città, presente ogni anno con uno spettacolo nella rassegna Positano Teatro festival dedicata ad Annibale Ruccello.

«I familiari vogliono omaggiare l’artista insieme a tutte le persone che lo hanno conosciuto e amato» è quanto dichiarato, annunciando che questa mattina al San Bortolo di Vicenza a 82 anni, Paolo Graziosi ci ha lasciati.

L’attore reduce da una lunga lotta contro il cancro, si è arreso al Covid. L’ennesima grande perdita per lo spettacolo e la cultura.

Carriera

Nato il 25 gennaio 1940 a Rimini, Graziosi è stato un raffinato e versatile interprete di teatro, cinema e televisione. Nel 1962 Graziosi partecipa al mediometraggio Ginepro fatto uomo di Marco Bellocchio, regista con cui ha lavorato nel suo primo film da co-protagonista, La Cina è vicina (1967), che gli vale la Grolla d’Oro come miglior attore emergente, e in La condanna (1991).

Graziosi debutta sul grande schermo nel 1962 con Gli arcangeli di Enzo Battaglia e, tra gli anni Sessanta e Settanta, si destreggia tra teatro e televisione. Sul palcoscenico è diretto da Franco Zeffirelli (è Mercuzio in Romeo e Giulietta), Franco Enriquez (il cavaliere di Ripafratta in La locandiera), Gianfranco De Bosio (Cesare e Cleopatra) e Eduardo De Filippo (Uomo e galantuomo).

Sul piccolo schermo partecipa ad alcune importanti produzioni come Il complotto di luglio (1967) e Il processo di Santa Teresa del Bambino Gesù (1967) entrambi diretti da Vittorio Cottafavi, fino ai ruoli da protagonista in Le affinità elettive di Gianni Amico (1979) e Il giovane dottor Freud di Alessandro Cane (1982).

Al cinema interpreta lo scultore Gian Lorenzo Bernini in Galileo di Liliana Cavani (1968) e partecipa ad altri film d’autore come Cuore di mamma di Salvatore Samperi (1969), Cadaveri eccellenti di Francesco Rosi (1976), Buon Natale… buon anno di Luigi Comencini (1989), Una storia semplice di Emidio Greco (1991), Il lungo silenzio di Margarethe von Trotta (1993).

Negli ultimi anni Graziosi viene “riscoperto” dagli autori più importanti del nostro cinema: Paolo Sorrentino lo sceglie per impersonare un inquietante Aldo Moro in Il divo (2008), Pupi Avati lo vuole padre della vittima in Il papà di Giovanna (2008), Mario Martone lo chiama per il ruolo di Carlo Antici in Il giovane favoloso (2014), Matteo Rovere gli offre una bella occasione come fedelissimo meccanico in Veloce come il vento (2016), Matteo Garrone ne fa Mastro Ciliegia in Pinocchio (2019).

Nel 2021 è apparso in Il cattivo poeta di Gianluca Jodice nel ruolo del padre del giovane federale e soprattutto in Tre piani di Nanni Moretti, in cui interpreta un anziano affetto da Alzheimer accusato da Riccardo Scamarcio di comportamenti inappropriato con la figlia.

POSITANO TEATRO FESTIVAL

Paolo Graziosi è stato sicuramente uno degli interpreti più presenti (spesso affiancato dalla moglie Elisabetta Ambrosio) nelle XVII edizioni della Rassegna intitolata ad Annibale Ruccello.

Nel 2017 l’ex Sindaco di Positano, Michele De Lucia e lo scomparso Gerardo D’Andrea hanno voluto tributargli il Premio “Pistrice Città di Positano”, nell’incantevole cornice della Piazza Chiesa Nuova, uno dei palchi del Teatro itinerante ad alto tasso panoramico che ci accompagna ogni estate.

Memorabile nel 2019, sempre alla Chiesa Nuova, l’interpretazione de “PRIMO AMORE” del premio Nobel Samuel Beckett, per la regia di Elisabetta Arosio e dello stesso Graziosi, e proprio nel 2017 di AMICIZIA e PERICOLOSAMENTE di Eduardo De Filippo (regia Paolo Graziosi musiche originali Armando Trovajoli disegno luci Michele Forni).

Un grande saluto, Paolo.

Foto: © Vito Fusco

Foto: © Vito Fusco

Foto: © Vito Fusco

Foto: © Vito Fusco

Foto: © Vito Fusco

Foto: © Vito Fusco

Foto: © Vito Fusco