Piano di Sorrento, Scuola Carlo Amalfi , 15 anni per ripetere gli stessi errori
Piano di Sorrento ( Napoli ) . C’è da rimanere basiti dall’elenco di opere per le quali si sono “chiesti” o si ha intenzione di chiedere i finanziamenti. Badate bene, stiamo parlando ancora di ipotesi. Nella conferenza stampa abbiamo apprezzato solo il sindaco Salvatore Cappiello che ha riconosciuto “occorre fare più spesso questi incontri” e questo gli fa onore. Si richiamano i media a farsi “onore”, ma da che mondo è mondo i media si fanno “onore” quando fanno da watch dog, non da tappeto al potere. E il potere avrebbe il dovere di comunicare , in primis verso i cittadini. Il sindaco Massimo Coppola lo fa tutti i giorni, anche più volte al giorno, e una volta a settimana fa una lunga diretta con i cittadini per informarli di tutto e per tutto. Ci sono voluti quattro mesi per un blando tentativo di comunicazione. I media colpevoli di criticare? Ma vi siete dimenticati i media cosa hanno fatto con Vincenzo Iaccarino? Parliamo di noi di Positanonews perlomeno, tutti i santi giorni scrivevamo dei lavori a Ponte Orazio che non si facevano, delle buche, degli atti fatti e non fatti, il web parla da solo. Vogliamo vedere quanti articoli di critica ha fatto Positanonews a Iaccarino che bene o male comunicava con continuità e quanti a Cappiello? Mi pare che il vantaggio sia sempre per il primo. Questo perchè riteniamo un dovere fare critiche, se sbagliamo ci correggiamo come abbiamo sempre fatte, costruttive per il paese, non distruttive e mai offensive. Ma se un giornale non fa da contraltare al potere che mai come oggi non parla e non comunica sui social, a differenza di quanto fanno tutti gli altri comuni per trasparenza, non fa il suo dovere. Parliamo di critiche costruttive, e lo facciamo anche se abbiamo una certa rabbia per quanto riguarda la Scuola Carlo Amalfi perchè speravamo che si cambiasse finalmente indirizzo. Si è fatta questa conferenza stampa, bene , la abbiamo pure pubblicizzata e abbiamo partecipato come stampa noi e Metropolis. Ma per quanto riguarda la scuola Carlo Amalfi , che poi è all’origine della querelle, si è fatta per dire cosa poi? Che non si hanno idee, zero assoluto. Insomma quello che si è deciso 15 anni fa, fallendo, si persegue fino all’estremo. Come si dice? Errare è umano, perseverare è diabolico. Ci hanno risparmiato i cartelloni di “Piano Futura” , costati non sappiamo quanto, con i relativi cartelloni, ci siamo ritrovati l’ex sindaco e l’ex vicesindaco di allora con le stesse identiche idee. Demolire per ricostruire, insomma neanche vagliata una ipotesi diversa, una ristrutturazione , anche parziale, un fitto a terzi con impegno a ristrutturare , a un privato o anche alla Città Metropolitana di Napoli , per poter ospitare un istituto scolastico superiore o para universitario, qualsiasi altra ipotesi era troppo faticosa da elaborare? Certo , ovvio, occorre impegno, coraggio, volontà di cercare progetti diversi, mentre seguire sempre lo stesso solco è la cosa più semplice da fare . Ed è logico con il discorso fatto all’inizio della conferenza stampa seguire questa strada? C’è il progetto di demolizione e ricostruzione da fare , e poi con quali soldi? Con quelli richiesti ( e non ottenuti)? Una richiesta minima, non sufficiente, per poi iniziare dei lavori che non termineranno e lasciare un’eterna incompiuta? Se proprio non vogliono vagliare altre soluzioni , un gruppo di lavoro che possa vagliare proposte alternative sulla scuola Carlo Amalfi non si potrebbe fare? Dite qualcosa di costruttivo per il paese, come faceva Moretti nel film ( dove diceva “Dì qualcosa di sinistra..” rivolto a un noto politico) , e poi finiva che l’unica cosa che si poteva fare di fronte alla cecità del potere era abbaiare , urlare il proprio no. Noi non possiamo far altro che testimoniare la nostra contrareità a perseguire un obiettivo che porterà solo a buttare soldi, forse a lasciare macerie, e a non vedere la luce in fondo al tunnel