Positano, Antonio Rascato un maestro d’altri tempi modello di vita morale e cristiana

16 febbraio 2022 | 12:19
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Positano, Antonio Rascato un maestro d’altri tempi modello di vita morale e cristiana

Positano, Antonio Rascato un maestro d’altri tempi modello di vita morale e cristiana Pur essendo nato ad Aversa, in provincia di Caserta, Rascato è  stato un positanese a tutti gli effetti, un pezzo di storia della nostra città e un modello per la Costiera amalfitana . Arrivò a Positano, nella frazione di Nocelle,  nel 1958, quando aveva 28 anni.  All’epoca il borgo famoso per essere il punto d’ arrivo del Sentiero degli Dei che parte da Agerola, il più famoso non solo della Costa d’ Amalfi e della Campania ma del Sud Italia, era raggiungibile solo a piedi, quindi immaginate quanti sacrifici facesse Lì cominciò ad insegnare ai bambini delle scuole elementari, fornendo loro le basi educative, culturali ma anche di vita cristiana. Ai suoi alunni amava spiegare le regole del galateo ed a fine anno era solito regalare dei giocattoli ai suoi piccoli allievi. Nel 1960 Antonio sposò la sua Giovanna dalla quale ha avuto quattro splendide figlie: Assunta, Rosanna, Flavia ed Irene. Nel 1975-76 cominciò ad insegnare nella scuola di Positano dove rimase fino al 1992, al raggiungimento dell’età pensionabile. Con il maestro Rascato sono cresciuti tanti positanesi che ancora oggi, da adulti, lo ricordano con immutato affetto e con immensa gratitudine per la formazione da lui ricevuta, formazione culturale e di vita.  In questa bella foto di Raffale Di Martino, il Vep, appartenente all’archivio fotografico di Giuseppe Di Martino, potete vedere la sua classe Antonio Rascato

Noi di Positanonews lo ricordiamo con tanto affetto, una persona schiva, umile, buona e gentile. Vogliamo ricordarlo anche con una intervista di Giovanni Cinque  che abbiamo ripreso dal “Pertuso”, il giornalino parrocchiale realizzato da don Raffaele Celentano, parroco di Montepertuso, che è stato forse il primo fra parroci a fare anche comunicazione interattiva con i fedeli, dal sito internet al giornalino, dandoci la possibilità di conoscere e apprezzare tanto dalla sua comunità

Sta per iniziare il nuovo anno scolastico; è l’occasione buona per ringraziare una persona stupenda oltre che un maestro modello: Antonio Rascato, del quale nel prossimo mese di ottobre ricorre il 50° anniversario del suo arrivo tra noi abitanti di Nocelle. Di recente, prendendo un caffè in sua compagnia, ho potuto chiedergli ed avere da lui una sintesi del su percorso di vita a partire dalla sua venuta a Nocelle. Lascio a lui la parola… «Sono nato ad Aversa, provincia di Caserta. Arrivai a Nocelle nel lontano 1958, quando avevo 28 anni. Ero giovane, mi sentivo di dare tanto nel campo della mia professione. Insegnare ai bambini delle scuole elementari per me era molto gratificante, dal momento che è dalla tenera età che si pongono le basi solide di vita dei veri cristiani. «Le mie giornate lavorative iniziavano e si concludevano sempre invocando il nostro Creatore con la preghiera. Che belli quei tempi. Oggi è tanto diverso: si tolgono perfino i crocifissi dalle scuole. «I primi alunni furono Cosimo, Assunta, Sofia, Pinuccia, Antonio, Francesco, Maria Grazia, eccetera. I miei metodi di studio si basavano sulla semplificazione. Un esempio. La geometria la semplificai in questo modo: presi un terrazzamento di terreno nei pressi della scuola, che era situata il località “Sopra le Pezze”; disegnavamo delle aiuole e da queste scaturiva la geometria. «Ricordo quella cassetta postale di cui la faceva da postino Casola Cosimo. In quella cassetta, situata in classe, ognuno depositava il suo pensierino di giornata; questi poi venivano elaborati e ne scaturiva lo stile di vita da condurre. «Ricordo ancora con commozione il “piatto forte”: erano i canti corali, le recite, il teatro; in questo gli alunni citati in precedenza improvvisavano da veri artisti: Cosimo nella parte del principe, Sofia era Cenerentola, Assunta e Maria Grazia nella parte delle sorellastre. Gli artisti si esibirono tanto bene da meritarsi un bel regalo, una zucca, da parte di Maria e Giovanna Cuccaro; tale zucca alla fine fu preparata in pietanza. «Mio fratello Gennaro fu il principale fautore della prima biblioteca scolastica di Nocelle; inoltre in classe spiegava le regole del galateo e alla fine organizzava un pranzo per verificare se avevano assimilato le regole di come si sta a tavola. A fine anno poi venivano regalati dei giocattoli. Così nacque il Club dei Bambini, di cui Sofia Cuccaro la faceva da presidente. «Questo modo di fare suscitò l’interesse anche delle persone adulte, tanto da organizzare il primo “Zecchino d’Oro”, di cui erano interpreti Cinque Luigi (detto ‘o Mericano), Cinque Antonino (detto ‘o Curriero) il quale cantò la storica “ ‘o Zappatore”. «Nel 1960 mi unii in matrimonio con la mia dolce sirena, Giovanna, la quale mi ha regalato quattro splendidi fiori: Assunta, Rosanna, Flavia e per ultima Irene. Nel 1975-76 mi spostai nel capoluogo (Positano), dove ho insegnato dino al 1992, anno del mio ritiro dal lavoro per raggiunti limiti di età. Adesso che sono un po’ vecchietto mi voglio godere i miei giorni in questo angolo di paradiso, Nocelle. Ricorderò di voi, cari compaesani, l’affetto che ho riscontrato nei miei confronti da parte di tanti di voi dal primo giorno della mia venuta». Da parte mia voglio ringraziare il carissimo maestro Rascato per la sua grande disponibilità. Sono stato a suo tempo un suo alunno. Caro maestro, ti ringrazio per avermi insegnato i primi passi importanti della vita. Ti ricorderò per sempre. Ti auguro di vero cuore che il Signore ti dia lunga vita. Ogni volta che ci incontriamo per strada leggo nei tuoi occhi la gioia di incontrare un tuo vecchio alunno e tanto amore verso il prossimo; fedele in questo a quell’insegnamento del Signore, che disse: Amatevi l’un con l’altro come fratelli. 

Ringraziamo don Raffaele Celentano parroco di Montepertuso-Nocelle che porta avanti dal 2003 O’ Pertuso il giornale della Parrocchia dove è stato pubblicato nel numero di settembre questo bel ricordo

Che la terra ti sia lieve