Positano, Giuseppe Sabella ci parla dell’immagine della Madonna rimasta intatta dopo il bombardamento di 79 anni fa
Positano. Un bellissimo sole sta caratterizzando questa giornata della Candelora e, passeggiando sulla Spiaggia Grande, abbiamo incontrato in modo del tutto casuale e non programmato, lo scrittore e storico Giuseppe Sabella che ci ha parlato, in esclusiva, di quanto avvenne poco dopo le 14.00 del 2 febbraio 2943 quando il sommergibile inglese Safari affondò la nave italiana Salemi al largo di Positano distruggendo anche gli scogli “Mamma e Figlio” che si ergevano in tutto il loro splendore nei pressi della torre Clavel. Quel giorno tanti positanesi, sprezzanti del pericolo e delle condizioni marine avverse, si tuffarono in acqua per prestare soccorso ai naufraghi.
Giuseppe Sabella, che ha studiato in modo approfondito quell’episodio scrivendone anche in suo libro che è possibile ordinare in qualsiasi edicola per conoscere la storia di Positano, ci raccota: «Due mercantili diretti in Africa furono incrociate, nelle acque di Positano, dal sommergibile inglese Safari. Una delle due navi, il Salemi, per cercare di sfuggire ai bombardamenti accostò il più possibile alla riva riuscendo a scansare uno dei siluri a lei diretti che si andò ad infrangere sugli scogli denominati “mamma e figlio” di fronte alla torre Clavel. Il sommergibile emerse ed a cadenza regolare esplose 26 colpi di cannone prima di affondare definitivamente il Salemi. Mentre il cannoneggiamento perdurava i pescatori di Positano erano già in mare per tentare di recuperare i naufraghi. Il vero rischio era quello di essere colpiti dalle schegge che i proiettili procuravano colpendo le navi producendo una rosa di materiali che si disperdevano ad ampio raggio. Sui fondali di Positano ci sono ancora i relitti, a profondità non accessibili tra gli 84 ed i 120 metri.
A seguito dei colpi esplosi la parte che emergeva in superficie dello scoglio più grande, denominato la “Mamma”, andò distrutta mentre resta ben visibile una parte dello scoglio più piccolo, ovvero il “Figlio”. E proprio sullo scoglio del “Figlio” i pescatori locali avevano apposto sei maioliche raffiguranti la Madonna di Positano ed il masso con le sei maioliche è ancora sotto il fondo del mare, capovolto ed è possibile vederlo».