Sorrento, lavoratori stagionali ignorati anche in un servizio della Rai sul momento critico del turismo.

7 febbraio 2022 | 20:19
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Sorrento, lavoratori stagionali ignorati anche in un servizio della Rai sul momento critico del turismo.

Mentre, in modo molto discutibile ,si è dato risalto alle rimostranze degli imprenditori che non riescono a reperire mano d’opera specializzata, perché viene preferito l’impiego nell’edilizia, oppure si predilige il  Reddito di cittadinanza, si è evitato di approfondire il momento di grave difficoltà che invece vivono intere famiglie.

Sorrento – Ancora una certa approssimazione da parte dell’informazione  nel trattare argomenti di profonda attualità, come quelli relative alla enorme difficoltà che sta interessando il popolo dei lavoratori stagionali del turismo. Ma quando tale sofferenza non viene presa in considerazione neanche dalla televisione nazionale, in un servizio, girato nella nostra Città, circa le paventate difficoltà da parte degli imprenditori del settore nel reperire mano d’opera per la prossima stagione turistica, sta a significare, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che le difficoltà di tale categoria continuano a ad essere del tutto ignorate. Come già capitato negli ultimi anni, quando a causa della pandemia, si parla delle ristrettezze economiche  che  ormai da anni  stanno interessando i  lavoratori stagionali del turismo e ancora di più aggravate dall’attuale crisi,  si tende sempre a fare di tutta un’erba un fascio ,seppure le esigenze tra le varie categorie, ovvero di chi fa impresa e i lavoratori dipendenti del turismo, sono completamente diverse. C’è chi magari, in questo periodo, ha dovuto rinunciare ad ingrossare il proprio patrimonio, alla vacanza invernale, oppure al consueto cambio di suv e chi dall’altra parte ha dovuto e continua a lottare per un piatto sulla tavola. Troppe volte in questi mesi abbiamo assistito a varie manifestazioni dove  in molti,  tra  albergatori, ristoratori, agenzie di viaggio ed altri titolari di imprese turistiche, facendosi schermo e riempiendosi la bocca delle difficoltà dei lavoratori (già da anni in una situazione di sofferenza a causa di un sussidio di disoccupazione dimezzato e oltremodo peggiorata con l’avvento della crisi economica  scaturita dall’attuale pandemia)hanno reclamato per poi ottenere dal Governo, talvolta sostanziosi bonus e ristori vari, perché dovevano assicurare il lavoro ai loro dipendenti. Dipendenti ai quali, nella stagione dei ristori avanzata dal Governo Conte , poi sono toccate soltanto le briciole. Così anche in questa circostanza: chi pensava che un servizio trasmesso  dalla Rai in cui sarebbero risaltate le difficoltà del settore e che senz’altro avrebbe messo in evidenza quella sorta di agonia che stanno vivendo i lavoratori dipendenti del turismo , è rimasto deluso. Ancora una volta si è voluto tralasciare l’opinione di chi, in questa tremenda crisi, rappresenta senz’altro la parte più danneggiata e mettere invece in evidenza opinioni talvolta ritenute troppo superficiali e che non analizzano (oppure fanno finta) di non approfondire quella che resta una grave problematica che vede coinvolte, in tutto il Paese,  oltre 500mila famiglie. L’impressione è stata che forse era già  prestabilito che doveva passare soltanto un determinato messaggio, come quello che i lavoratori del turismo sorrentino, così come in altre parti del Paese, visto l’attuale crisi, non voglio più lavorare nelle strutture turistiche.  Pertanto optano nell’edilizia che sta vivendo , grazie agli ecobonus una certa ripresa.  A questo punto bisognerebbe controllare quanti camerieri, facchini e per dirla tutta, portieri di albergo, chef, maitre d’hotel (che visto la mancanza del ricambio generazionale risultano anche essere avanti con gli anni) si sono adeguati, non avendone le dovute competenze e forse neanche il fisico, a manovrare montacarichi oppure impastare calce. etc,. In quanto al reddito di cittadinanza, che puntualmente si tira fuori, bisogna una volta per tutte puntualizzare che il reddito medio di cittadinanza si aggira intorno ai 400 euro mensili. Ora se gli imprenditori si sentono in concorrenza con tali cifre, dandogli la colpa per la carenza di personale, sta a significare che si sta competendo con 400 euro mensili, ovvero uno stipendio da fame! Poi bisognerebbe appurare quanti sono i lavoratori stagionali del turismo, che hanno i requisiti, per accedere al reddito, in penisola sorrentina.  Terra notoriamente ricca, dove più o meno circola un certo benessere ed i cui abitanti oltre il 90%, hanno casa di proprietà e talvolta  altre entrate in famiglia. Elementi che condizionano il rilascio del reddito. Certamente con i mattoni non ci si può mangiare né tanto meno si possono pagare le bollette. Quindi quella del reddito di cittadinanza è soltanto una scusa per mantenere, come in passato, i lavoratori in una determinata condizione, che in molti casi rasenta pienamente lo sfruttamento. Piuttosto associazioni di imprenditori del turismo, in sinergia con le amministrazioni comunali , se realmente sono preoccupati delle condizioni dei lavoratori stagionali, tema che puntualmente  si evidenzia ogni qualvolta  si deve parlare delle difficoltà che sta vivendo il comparto in questo periodo, si inizi invece a far rispettare gli orari di lavoro, la puntualità nell’elargire lo stipendio (che per legge deve avvenire  il 27 di ogni mese),sicurezza sul lavoro, stage per i giovani che ancora vogliono intraprendere tale percorso, durante i quali, per imparare l’arte del turismo devono affiancare i lavoratori e non sostituirli! In breve applicarsi, nel rispetto delle regole a rendere tale settore appettibile anche sopratutto per le nuove generazioni. Inoltre ci si adoperi , semmai  vi sono le capacità,  in una copertura reddituale durante i mesi invernali con iniziative tese alla destagionalizzazione.  Insomma, una maggiore attenzione a chi da tempo contribuisce alla crescita delle aziende e magari con una migliore distribuzione della immensa ricchezza che ogni anno va ad ingrossare soltanto determinati patrimoni, mentre i lavoratori con le loro famiglie nei periodi invernali sono costretti a costanti e puntuali ristrettezze.- 07 febbraio 2022 – salvatorecaccaviello

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