A Capri, l’ANAC rileva irregolarità nelle attività di affidamento dei lavori pubblici da parte del Comune.
Troppi affidamenti diretti con l’uso improprio della somma urgenza, violazione dei principi di libera concorrenza, mancanza di programmazione e mancato rispetto del criterio di rotazione degli inviti per l’affidamento dei contratti ,sarebbero le presunte irregolarità, per il periodo 2018-2020, rilevate nel Comune campano dall’Autorità Nazionale Anticorruzione nell’ambito dell’attività di vigilanza di competenza.
L’ANAC(Autorità Nazionale Anti Corruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche) con un provvedimento, avente per oggetto “Comune di Capri – Affidamenti appalti lavori pubblici nel periodo 2018-2020- Nota di definizione ex art. 21 del Regolamento di vigilanza”, nell’ambito dell’attività di vigilanza di competenza, effettuata ai sensi dell’art. 213, comma 3 del d.lgs. 50/2016, secondo quanto riportato in un articolo del portale di informazione tecnica” LavoriPubblici.it”, sarebbero emerse una serie di presunte irregolarità nelle attività di affidamento dei lavori pubblici da parte del Comune campano.
Sotto esame, evidenzia l’art. di LavoriPubblici.it, la non conformità delle procedure esaminate ai disposti di cui agli artt. 21, 30, 35, 36 e 163 del D.lgs. 50/2016, in quanto lesive dei principi di libera concorrenza, non discriminazione, trasparenza, economicità e rotazione degli affidamenti, nei termini di cui in motivazione e pertanto sarebbero stati violati i principi di libera concorrenza, non discriminazione, trasparenza, economicità e rotazione degli affidamenti previsti dal codice appalti. Inoltre tra le irregolarità segnalate la evidente mancata programmazione della attività di manutenzione. In quanto il Comune avrebbe estremamente parcellizzato gli appalti di lavori di manutenzione affidando direttamente a singoli soggetti o tramite affidamenti di somme urgenze o tramite procedure negoziate, anche per importi inferiori a 40mila euro. A tale proposito si evidenzia che la percentuale di affidamenti diretti di lavori è assai significativa: 48 nel 2018, 63 nel 2019, 47 nel 2020. Mentre, secondo l’ANAC, il Comune avrebbe potuto porre in essere procedure pubbliche (negoziate o aperte) anche pluriennali garantendo la funzionalità degli impianti comunali. La mancata costante attività di manutenzione da parte del Comune ha comportato, anche in assenza di eventi imprevisti, crolli di muri di contenimento, cedimenti della pavimentazione stradale, dissesti, distacchi di costoni, rottura di tombini, infiltrazioni nelle scuole, con evidenti disagi per la popolazione. Per Anac inoltre c’è stato anche un utilizzo “improprio e distorto” della procedura della somma urgenza,poichè il Comune avrebbe fatto ricorso per lavori riconducibili all’incuria e al degrado (infiltrazioni, distacchi di intonaco, risanamento di aule, dissesti dei muri) e non, come stabilisce la legge, a pericoli causati da eventi imprevedibili. Pertanto, prosegue l’art. di LavoriPubblici.it, l’ANAC sottolinea che è illegittimo far ricorso alle procedure di somma urgenza nel caso in cui l’urgenza sia causata da comportamento “colpevole” dell’amministrazione, che, pur potendo prevedere l’evento, non ne abbia tenuto conto e non ne abbia valutato i tempi tecnici necessari a intervenire. Durante l’indagine infine è emerso anche il mancato rispetto del criterio di rotazione degli inviti per l’affidamento dei contratti che, ricorda Anac, serve a garantire l’effettiva possibilità di partecipazione alle micro, piccole e medie imprese, ed evitare lo stabilizzarsi di rendite di posizione in capo ad alcuni operatori, cui possono derivare vantaggi dalle informazioni acquisite durante il pregresso affidamento. – 30 marzo 2022 –salvatorecaccaviello