Cava de’ Tirreni: in centinaia al funerale dello sport

11 marzo 2022 | 10:18
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Cava de’ Tirreni: in centinaia al funerale dello sport

Cava de’ Tirreni: in centinaia al funerale dello sport. Ne parla Giuseppe Ferrara in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano La Città di Salerno.

Un manifesto funebre che annuncia «la morte dello sport cavese» e il tetro feretro portato in spalla dallo stadio comunale “Simonetta Lamberti” fino a piazza Abbro, proprio all’ombra di Palazzo di Città, per contestare l’aumento delle tariffe per l’utilizzo degli impianti sportivi disposto dalla giunta del sindaco Vincenzo Servalli a settembre del 2021. Insomma un vero e proprio funerale, con bara, fiori e carro funebre allestito con gli stemmi e le bandiere delle varie associazioni cittadine. Così, ieri pomeriggio, in centinaia, tra rappresentanti delle società sportive del territorio, che hanno costituito il comitato cittadino “Associazioni Cavesi Unite”, ed esponenti del folklore e dell’associazionismo cavese, si sono radunati in corso Mazzini per protestare contro i vertiginosi canoni di gestione imposti da Palazzo di Città con un aumento delle tariffe orarie per l’utilizzo delle palestre comunali che sfiora il 600%.

In testa al corteo, con la bara in spalla, c’erano sia Emilio Maddalo , portavoce del comitato “Associazioni Cavesi Unite” e tra i manifestanti della prima ora, che a settembre scorso aveva mosso le prime contestazioni, che Giovanni Scarlino , presidente della sezione cittadina Csi, e Pasquale Scarlino in qualità di referente del Coni. A seguire un folto gruppo di giovani sportivi, dirigenti, allenatori, atleti, ma anche trombonieri, sbandieratori e musici che pure usufruiscono delle palestre per gli allenamenti. In sottofondo, invece, il suono mesto di un tamburo ad accompagnare la bara che lentamente è giunta a Palazzo di Città, dove si sono radunati tutti i manifestanti.

La situazione di malcontento va avanti ormai da mesi in attesa che il Comune provveda a ridefinire il tariffario. La manifestazione di ieri, infatti, si sarebbe dovuta tenere già a gennaio scorso ma poi la recrudescenza dell’emergenza sanitaria aveva spinto gli organizzatori del corteo a rinviare il tutto. Nel frattempo le società sportive sono sempre più in difficoltà: impossibilitate a corrispondere i canoni richiesti dal Comune, in molte hanno rinunciato del tutto ad esercitare l’attività agonistica. Altre invece si sono trasferite nelle palestre delle città limitrofe che propongono tariffe ben più agevoli. Dal Comune, intanto, nessun passo indietro e, confermata proprio pochi giorni fa dallo stesso Servalli l’impossibilità a mettere mano alle tariffe per ripristinare i canoni precedenti, per ora pare che le tariffe restino invariate almeno fino a fine mese.

«Stiamo facendo solo chiacchiere da settembre e dall’altro lato l’amministrazione è intenzionata a darci solo un contentino finché non arriveranno soluzioni dal cielo – il commento di Maddalo – . Non possiamo pensare di attribuire alle associazioni spese e responsabilità di una gestione fallimentare degli impianti sportivi in generale, delle palestre e dello stadio comunale “Simonetta Lamberti”. Si chiedono tariffe di 3mila euro al mese alle associazioni, prezzi ridicoli e sproporzionati per impianti che non sono nemmeno adeguati alle attività che si svolgono. Bisogna trovare una soluzione nell’immediato, o tra poco le associazioni sportive a Cava non esisteranno più».

Intanto si sarebbe dovuta tenere, sempre ieri pomeriggio, a Palazzo di Città la commissione consiliare Sport per l’elezione del presidente al posto del dimissionario Eugenio Canora.

L’incontro è stato però rimandato per indisponibilità di alcuni consiglieri: da Servalli sarebbero arrivati segnali positivi sulla valutazione di proposte risolutive avanzate in passato proprio da Canora.