Sant’Agnello, ancora un sequestro dell’Housing Sociale: «Lasciare le case in 30 giorni»

21 marzo 2022 | 17:02
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Sant’Agnello, ancora un sequestro dell’Housing Sociale: «Lasciare le case in 30 giorni»

Sant’Agnello, ancora un sequestro dell’Housing Sociale: «Lasciare le case in 30 giorni». Un nuovo colpo di scena per l’Housing Sociale di Sant’Agnello, in Penisola Sorrentina: il Tribunale del Riesame di Napoli ha ordinato l’immediato sequestro preventivo del complesso situato in via Monsignor Bonaventura Gargiulo.Il provvedimento è immediatamente esecutivo e la Procura di Torre Annunziata ha concesso un termine di 30 giorni, a partire da oggi, per liberare le abitazioni «con avviso che in mancanza di procederà allo sgombero coatto» sottolinea in una nota firmata dal procuratore Nunzio Fragliasso, precisando che, se nel termine di 30 giorni non dovessero essere liberate le case, «si procederà allo sgombero coatto».

Dopo che la Corte di Cassazione aveva accolto il ricorso della Procura di Torre Annunziata, negli scorsi mesi, poche ore fa la dodicesima sezione del Tribunale del Riesame di Napoli ha depositato l’ordinanza che dispone l’immediato ripristino del sequestro preventivo dell’Housing Sociale progettato dall’ingegnere Antonio Elefante. La Cassazione, infatti, aveva annullato l’ordinanza di dissequestro «rilevandone – sottolinea Fragliasso – la carenza di motivazione». Da qui un nuovo esame del caso da parte del Riesame.

«Il Tribunale del Riesame – scrive in una nota Fragliasso – ha ritenuto, da un lato, che l’area interessata dall’intervento edificatorio, originariamente costituita da un tipico agrumeto sorrentino, non presentasse affatto i caratteri dell’area degradata e dall’altra che non era accertata l’insussistenza di aree destinate ad edilizia residenziale sociale, condizioni, queste, che avrebbero legittimato una deroga agli strumenti urbanistici vigenti». Il Riesame, fa sapere Fragliasso, ha rilevato la sussistenza del cosiddetto «periculum in mora», sostenendo come l’intervento dell’housing sociale ha provveduto, per i magistrati, a determinare «una trasformazione urbanistica ed edilizia in violazione delle prescrizioni degli strumenti urbanistici» e, aggiunge sempre Fragliasso, tanto da concretizzare «senz’altro una ipotesi di lottizzazione abusiva con conseguente operatività della confisca obbligatoria».

Intanto, il prossimo 7 aprile, è fissata l’udienza preliminare per politici, tecnici e imprese che sono coinvolti nell’inchiesta e rischiano di finire sotto processo. Tra questi, Elefante e il sindaco Piergiorgio Sagristani oltre a diversi assessori.