La scorta gli è stata assegnata da pochissimi giorni, ma non si fermano le minacce contro don Maurizio Patriciello, il parroco anticamorra di Caivano. Nella notte qualcuno ha affisso questo striscione davanti all’ingresso della Parrocchia di San Paolo Apostolo, al centro del Parco Verde: “Bla bla bla pe mo’”. È lo stesso punto dove nella notte tra l’11 e il 12 marzo fu fatta esplodere una bomba carta. Sul luogo stamane sono intervenuti i carabinieri della Tenenza di Caivano, che hanno sentito don Maurizio Patriciello. Il parroco ha ribadito la necessità di installare telecamere di sorveglianza al Parco Verde. “Anche il prefetto non poteva credere che qui non ci fossero”, ha affermato don Maurizio in una recente intervista, prima che gli assegnassero la scorta.La foto è stata diffusa dal comitato per la liberazione dalla camorra di cui fa parte, tra gli altri, il senatore Sandro Ruotolo, costituito per sollevare l’attenzione contro l’impennata di attentati e di intimidazioni camorristiche che è avuta in questi ultimi mesi nell’area a nord di Napoli. “Leggete attentamente questo cartello, è una minaccia della camorra, l’ennesima minaccia”, dice Ruotolo. “Bla, bla, bla. Pe mo”. Pe mo’, vuol dire per ora. Cioè fino ad oggi abbiamo scherzato. Loro non demordono ma neanche noi. Loro continuano a sfidarci. Lanciano i loro messaggi e oggi volevano essere certi che il vento non portasse via il cartello, avendolo legato al cancello con il fil di ferro”.“Come comitato di liberazione – ribadisce Ruotolo – abbiamo acceso i riflettori e chiesto allo Stato di fare la sua parte. Padre Maurizio Patriciello da ieri vive protetto dallo Stato. La ministra Lamorgese ha annunciato la costituzione della compagnia dei carabinieri proprio a Caivano. Noi siamo soddisfatti ma diciamo anche che non basta. Se è vero che la questione criminale a Napoli è un’emergenza nazionale, diventa prioritaria la lotta ai clan dell’area Nord di Napoli. Abbiamo una serie di richieste. Chiediamo alle istituzioni di confrontarsi con noi. Verrà il giorno in cui cacceremo la camorra dai nostri territori. Chi non è contro la camorra è complice della camorra”, conclude la nota.

Ecco l’antimafia vera, non quella dei figli di papà o di chi vuole fare carriera in politica o altrove speculando su questi temi
Patriciello su Il Fatto Quotidiano