Molo di Positano verso l’implosione, a maggio il traffico di agosto. Oltre 150 barche al giorno, si pensa a un pontile ma la Regione latita

24 maggio 2022 | 16:38
Molo di Positano verso l’implosione, a maggio il traffico di agosto. Oltre 150 barche al giorno, si pensa a un pontile ma la Regione latita

Molo di Positano verso l’implosione, a maggio il traffico di agosto. Oltre 150 barche al giorno, si pensa a un pontile ma la Regione latita. E’ un boom turistico nella perla della Costiera amalfitana che va al di là di ogni ragionevole previsione. Il traffico marittimo del molo di Positano e superiore anche a un porto attrezzato di qualsiasi comune del Cilento, andando in provincia di Salerno, ma anche in provincia di Napoli non esiste nessun piccolo centro , forse in Italia, che abbia tanto traffico marittimo senza avere neanche un porto. Ma solo un molo, un molo fra l’altro dissestato con lavori che la Regione Campania doveva fare già l’anno scorso e tutti attendevamo con un nuovo progetto e restyling quest’anno, dopo due rinvii, e dopo aver sprecato l’occasione che ha dato la pandemia per il Covid, per poter fare lavori senza gente, ora ci si trova in una situazione difficile da gestire. De Luca forse non lo sa, ma Positano necessita di lavori seri che impediscano per il futuro i problemi che abbiamo sempre avuto . Intanto le società di navigazione della Spiaggia Grande, spesso l’un contro l’altro armati, sembrano aver sotterrato l’ascia di guerra e stanno pensando a un’intesa, ad associarsi ed eventualmente a cooperare a cominciare con l’installazione di un pontile . Basti sapere che le imbarcazioni hanno uno spazio di pochi metri all’approdo a est della banchina del molto, mentre il lato frontale è dedicato alle grandi compagnie di navigazione con traghetti e catamarani che sfornano migliaia di persone al giorno sulla spiaggia. Una situazione che va assolutamente migliorata, per cui si pensava ad un pontile al lato ovest, da gestire consorziandosi o facendo una cooperativa ad hoc, per fronteggiare la problematica. Ma anche in questo ci vuole il placet della Regione Campania altrimenti non si può far nulla. L’idea di associarsi poi potrebbe essere anche vincente in vista delle gare d’appalto per il demanio pubblico previste fra   un anno e mezzo, infatti a fine 2023 , per effetto della direttiva Bolkestein, cessano tutte le concessioni demaniali marittime, inutile farsi guerra per qualcosa che tutti saranno destinati a perdere per poi rimettersi in gioco con gare ad evidenza pubblica dal 2024, che è, a conti fatti, dietro l’angolo.