Positano, addio a Massimo Capodanno , con le sue foto ha raccontato la Storia e fermato le emozioni del quotidiano
Positano, addio a Massimo Capodanno , con le sue foto ha raccontato la Storia e fermato le emozioni . “Michè preparami il coccodrillo…”, me lo aveva detto , ma non ci credevo e non lo ho fatto mai. Oggi gli dedicheremo la giornata, la notizia ci ha intristito. Massimo era non solo un grande fotografo, ma anche un amico. Con le sue foto ha raccontato la Storia, ha ripreso grandi personaggi, la morte di Aldo Moro, ma ha anche fermato le emozioni del quotidiano . Nel suo cercare la notizia, cercare il personaggio da fotografare, o anche il momento familiare nelle case della gente o negli avvenimenti del quotidiano Massimo ci metteva lo stesso impegno e lavoro che ci metteva per un grande evento, riusciva a cogliere le emozioni del quotidiano in maniera unica . Grazie a lui, e al suo esempio e modello, credo che si sia formati e ispirati, o anche hanno avuto spronte, diversi fotografi positanesi. L’ultima volta che ti ho visto è per il calendario 2022 di Positano, fatto da foto di Raffaele Di Martino, il VEP, foto che raccontavano la gente di Positano, realizzato dal nipote Giuseppe Di Martino , fotografo e amico che si è ispirato anche a te . GRAZIE Massimo per quello che hai fatto . Facciamo le nostre condoglianze alla famiglia tutta
Mercoledi 18 maggio ore 11:00 nella Chiesa Madre il rito funebre .
Questa è la breve biografia che si trova sul suo blog che raccontava la vita quotidiana dei positanesi e non solo http://positanomylife.blogspot.com/
Romano, fotoreporter dell’Agenzia ANSA dal 1973, al marzo 2007. Esordisce come apprendista pittore e scultore, ma la sua passione per la fotografia lo spinge, ancora giovanissimo, a intraprendere il “mestiere”. Inizia a Firenze nel ‘67in un laboratorio di fotolitografia per apprendere le arti grafiche. Nel ’68 si trasferisce a Milano in cerca di lavoro nella pubblicità, ed inizia a lavorare come fotografo in una galleria d’arte, riprendendo i “Vernisage” degli artisti. La svolta professionale è segnata nel ‘69 a Londra dove si fa le ossa nello sudio di Jeff Vickers facendo da assistente ai fotografi di moda e pubblicità come Mark Hammilton e Duncan Willet. Tornato a Roma nell’estate del 1970, collabora con l’ufficio stampa Rai, e con il Messaggero dedicandosi alla 3 pagina con servizi di spettacolo, politica, attualità. Quando nel ‘73 arriva all’Ansa scopre la “Nera” e la crudezza degli avvenimenti colti sul fatto. Si impegna nell’attualità, nello sport, e si affina nel fotogiornalismo politico che gli è più congeniale. Dal settembre del ‘79 è giornalista professionista.