Sorrento, Vallone dei Mulini pratica costone, mancano i numeri e si rinvia la Commissione Paesaggio.

Dopo che nel gennaio scorso la stessa pratica non fu discussa per mancanza di tempo, in questa occasione si è dovuto di nuovo rimandare per l’assenza di alcuni  componenti della Commissione. Intanto  le Associazioni aspettano risposte alle loro richieste.

Sorrento – Si doveva riunire nel pomeriggio di giovedì 12 maggio la Commissione Paesaggio del Comune di Sorrento per discutere, in modo esclusivo, della pratica n. 67/19p, riguardante la “sistemazione del versante meridionale del Vallone dei Mulini”, proposta dalla società proprietaria del vecchio Mulino all’interno del Vallone adiacente Piazza Tasso. Come è noto nel frattempo le Associazioni ambientaliste, Wwf Terre del Tirreno e VAS (Verdi, Ambiente e Società)-Sorrento, come nel gennaio scorso, oltre alla Procura della Repubblica , Anac, Soprintendenza e altri Enti istituzionali preposti, avevano inviato una istanza, per contrastare tale iniziativa, anche al Sindaco Massimo Coppola,  alla Segretaria Generale Dott. ssa Candida Morgera, ed in particolare  ai componenti della Commissione del Paesaggio.  Come lo scorso gennaio, Wwf e VAS (da oltre dieci anni,  protagoniste  di varie denunce e segnalazioni che hanno portato al sequestro, da parte della Magistratura, del cantiere all’interno del Vallone), avevano chiesto   di valutare l’ipotesi di respingere la pratica in questione , laddove, espletati tutti i propedeutici e necessari accertamenti e verifiche, dovesse trovare conferma quanto, ormai da tempo, viene rappresentato dalle associazioni. Ovvero, che nell’area in questione, oltre ad essere tuttora sotto sequestro, la messa in sicurezza del versante meridionale del costone, oggetto della pratica,era  già compresa nelle prescrizioni sia della Commissione paesaggistica comunale che della Soprintendenza.  Con le quali si imponevano tali interventi prima dell’inizio dei lavori di risanamento del vecchio mulino e non ex-post la realizzazione delle  opere in seguito sequestrate. Inoltre visti gli accertamenti urbanistici e il sequestro delle opere, per l’ennesima volta, si è chiesto agli Uffici preposti di avviare il procedimento di annullamento e/o revoca in autotutela della SCIA n. 20475 del 20/05/2019 e della SCIA n. 24651 del 19/06/2019, rilasciate al  legale rappresentante della società proprietaria del vecchio mulino. Non solo, essendo l’area in questione  inquadrata dall’Autorità di Bacino dell’Appenino Meridionale  come “zona rossa” ad alto rischio idraulico e, pertanto, prima di rilasciare alcuna autorizzazione è indispensabile accertarsi che la richiesta sia accompagnata da tutti i dovuti pareri degli enti sovraordinati preposti. Elementi da prendere in  considerazione con la massima professionalità e competenza, da parte di chi , come i componenti della Commissione del Paesaggio, sono chiamati a decidere circa la proposta avanzata dalla proprietà del vecchio Mulino. – 17 maggio 2022 – salvatorecaccaviello

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