Comune di Sanza: dal Cav. Attilio De Lisa sul problema-allarme dei cinghiali nel Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni

29 giugno 2022 | 11:24
Share0
Comune di Sanza: dal  Cav.  Attilio De Lisa sul problema-allarme dei cinghiali nel Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni

In merito al problema dei cinghiali che non riguarda solo Sanza ma anche gli altri paesi del Circondario di cui dei cittadini si sono ritrovati anche le loro case nel Parco e vengono danneggiate sia le coltivazioni di anno in anno che le stesse abitazioni agricole, come già ribadito al Consigliere Regionale Dott. Tommaso Pellegrino di Sassano della diocesi di Teggiano-Policastro, il solo rimedio è quello di alzare il perimetro del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni (fa parte anche il Monte Cervati la vetta più alta della Campania di cui quest’anno Tommaso Pellegrino presenta il Gigante della Campania 2022 che racconta la straordinaria bellezza del nostro territorio – l’evento teatrale gratuito più alto della regione Campania ) per favorire anche le costruzioni edilizie. Comunque per il Sottoscritto è valido anche l’altro rimedio esposto dal Sindaco Dott. Vittorio Esposito con la precedente Amministrazione Comunale che è quello di liberalizzare la caccia. “La situazione è fuori controllo e necessita di un intervento immediato anche da parte della Prefettura di Salerno e della stessa ASL Salerno, sottolinea il Conte Cav. don Attilio De Lisa. Non vi è dubbio la presenza degli ungulati nel territorio italiano è devastante. Non è più una questione di tutela di una specie animale ma di tutelare l’esistenza stessa di intere comunità che rischiano, con l’abbandono delle terre e delle coltivazioni, di scomparire. Lo spopolamento è anche il risultato di questa costante aggressione al territorio e la sfiducia di coloro che ancora provano a restare, almeno nel mondo agricolo. E’ una costante, da nord a sud del Paese, la denuncia quotidiana di danni da fauna selvatica, di incidenti stradali per la presenza di cinghiali. Occorre ammettere che la strategia nazionale adottata per il contenimento dei cinghiali è stata un fallimento. A poco serve comprendere ora di chi sono le responsabilità; quel che necessità con urgenza è l’azione immediata. Per quanto dura possa apparire la soluzione, è l’abbattimento senza limitazioni a poter offrire una risposta accettabile, secondo come già esposto anche dal primo cittadino. Particolarmente colpito il settore dell’agricoltura, con campi e appezzamenti coltivati depredati e irrimediabilmente danneggiati. Occorre una mobilitazione generale degli amministratori locali non solo di parole ma di fatti. Qui non si tratta più di tutela di un territorio, si tratta di tutelare le persone, l’economia locale e le comunità che sono al collasso.