Dal Comune di Sanza il ricordo dell’Aviere Scelto Angelo Ciorciari riportato sulla Lastra alle vittime della strage di Capodimonte – Napoli
Dal Cav. Attilio De Lisa della diocesi di Teggiano-Policastro che lo ricorda in qualità di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana presso la Prefettura di Salerno e sia da Presidente sezione Associazione Nazionale Combattenti e Reduci Federazione di Salerno con sede dal 2002 presso il Polifunzionale Comunale in Piazza Aviere Angelo Ciorciari dove è collocata la Bandiera Tricolore Italiana A.N.C.R. che da Consigliere Provinciale A.N.C.R. 2021 – 2024 Area del Vallo di Diano e del Basso Cilento.
Lastra commemorativa riportante i nomi dei quattro Caduti – Angelo Ciorciari, Salvatore Palumbo, Ciro Palumbo e Gaetano Rescigno – e di una donna tedesca, Eva Schmitt, grazie all’intervento della quale riuscirono a salvarsi altre decine di uomini durante il rastrellamento dei tedeschi del 30 settembre 1943.
Luogo di collocazione: Muro esterno del Real Bosco di Capodimonte, al lato destro dell’accesso di Porta Piccola
Durante le Quattro Giornate di Napo nel corso della Seconda Guerra Mondialei, le vittime furono accusate di aver causato la morte, il 29 settembre, di un soldato tedesco. Furono uccisi intorno alle ore 15.15, dopo essere stati trattenuti per un’intera nottata all’interno di un capanno. I Palumbo avevano preso parte agli scontri ed erano stati poi rastrellati, insieme ad altre persone. A detta di un testimone, anch’egli rastrellato ma escluso dal gruppo dei fucilandi, i tedeschi pretendevano che i civili responsabili della morte di cinque soldati tedeschi si consegnassero. Nessuno si presentò e le vittime vennero uccise per rappresaglia. In base alla dichiarazione della vedova di Palumbo, anche gli altri due figli della coppia avevano preso parte agli scontri; Ciro si consegnò spontaneamente per evitare che i tedeschi scovassero i fratelli Giovanni e Pasquale.
Nel 2013 è stata posizionata una lastra in ricordo delle vittime e della cittadina tedesca Eva Schmitt, che intervenne presso i reparti germanici per evitare che la strage coinvolgesse altre persone. La lastra del 2013 ne ha sostituita una precedente (affissa il 28 settembre 1970), che riportava solo i nomi dei due Palumbo e faceva riferimento a “tre eroici giovani non identificati”.
IN QUESTO BOSCO FURONO FUCILATI PER RAPPRESAGLIA
DAI SOLDATI DELLA DIVISIONE H. GORING
ANGELO CIORCIARI, AVIERE SCELTO DI ANNI 24 DI SANZA DOVE GLI E’ STATA DEDICATA UNA PIAZZA.
SALVATORE PALUMBO, IMPIEGATO DI ANNI 53
E IL FIGLIO CIRO, STUDENTE DI ANNI 15 DI CAPODIMONTE.
GAETANO RESCIGNO, OPERAIO DI ANNI 35 DI CASTEL SAN GIORGIO.
DECINE DI UOMINI FURONO SALVATI PER IL CORAGGIOSO INTERVENTO DI
EVA SCHMITT, ABITANTE DI CAPODIMONTE.
IL COMUNE DI NAPOLI POSE A PERENNE MEMORIA
NEL 70° ANNIVERSARIO DELLE QUATTRO GIORNATE
1943 30 SETTEMBRE 2013
L’Aviere Scelto Angelo Ciorciari che, insieme ad altri, perse la vita per la feroce rappresaglia nazifascista che sconvolse la città di Napoli durante l’insurrezione del 1943. Un eroe delle Quattro Giornate di Napoli; un eroe di Sanza e per il quale la comunità di Sanza ha deciso di tributargli gli onori con l’intitolazione di una piazza. La storia dell’aviere Ciorciari è raccontata nel libro, edito dall’Ufficio Storico dell’Aeronautica Militare “Prima dell’Oblio – le Quattro Giornate a Capodimonte e l’Aviere ritrovato”. Un volume curato da Carlo Verde, Pietro Riccio, Sara Cucciolito e Paola Verde, la cui prefazione è stata affidata al Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Gen. S.A. Pasquale Preziosa. Nella sua prefazione, il Generale Preziosa si è detto onorato di presentare il volume ricco di immagini e testimonianze che ripercorrono con rigore scientifico e grande cura dei particolari i barbari accadimenti avvenuti a Capodimonte durante le “Quattro Giornate di Napoli” nel corso delle quali vennero fucilati tre uomini ed un ragazzo a seguito di una rappresaglia tedesca dovuta all’uccisione di un militare a bordo di un veicolo della Wehrmacht. Il lavoro, realizzato dagli autori grazie ad una ricostruzione storica di facile lettura ha portato alla luce la storia di Salvatore e Ciro, di Gaetano Rescigno, di Espedito Bramante e di un aviere scelto, Angelo Ciòrciari, automobilista della Regia Aeronautica che indossava ancora la divisa a venti giorni dalla firma dell’armistizio quando fu arrestato dai nazisti. Dopo i fatti dell’8 settembre, egli avrebbe potuto facilmente fuggire o nascondersi, ma decise di rimanere al suo posto, in attesa di ordini che non sarebbero mai giunti, anzi, sul luogo dell’agguato, comprese l’importanza di spostare il grosso veicolo anche se quel gesto gli sarebbe costato la vita. In una Napoli stremata e bombardata dagli alleati, messa in ginocchio dai tedeschi, l’aviere Scelto Ciòrciari orgoglioso di essere un militare scelse di difendere quella che era la sua casa nel modo che gli aveva insegnato l’Aeronautica: guidando un’auto con indosso la sua divisa. Un fulgido esempio di fedeltà, di rispetto e di assoluta dedizione che deve essere sempre vivo per le future generazioni. Dal 9 agosto 2017, la piazzetta di fianco la casa comunale di Sanza porta il suo nome.