Don Antonino D’Esposito lascia Castellammare per Piano di Sorrento, l’annuncio c’è stato. Ora si aspetta a San Michele
Positanonews aveva visto giusto e dopo 40 anni di giornalismo non poteva che essere altrimenti, anche se gli errori sono dietro l’angolo. Siamo stati molto prudenti , ma mentre a San Michele a Piano di Sorrento Don Pasquale Irolla non ha ancora fatto l’annuncio, mentre l’arciconfraternita guidata da Michele Gargiulo chiede lo ius patronatus, ma non è partita alcuna raccolta di firme annunciata Don Antonino Esposito lascia la Cattedrale Santa Maria Assunta e San Catello di Castellammare di Stabia e si appresta ad assumere la guida della Basilica di San Michele Arcangelo di Piano di Sorrento dove andrà a sostituire don Pasquale Irolla. Don Antonino, ad agosto, celebrerà la sua ultima messa prima di assumere l’incarico di amministratore parrocchiale nella chiesa patronale di Piano di Sorrento.
La decisione è dell’arcivescovo della diocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia, Francesco Alfano come Positanonews ha detto, e l’ex sindaco Vincenzo Iaccarino ha ribadito, non c’entra con la politica o una presunta vendetta per la discesa in campo a gamba tesa di ambienti della Chiesa appunto contro l’ex sindaco, che tanto ha fatto per la popolazione durante la pandemia da Covid , ma semplicemente per una disposizione del diritto canonico. Insomma lo stesso Priore Michele Gargiulo con l’intervista ad Agorà, come ha detto l’ex sindaco Iaccarino, ha confermato l’impegno a sostituirlo, ma non c’entra nulla con questo . Con la nomina di don Antonino Esposito, ancora una volta non saranno indette le elezioni del nuovo parroco tra i fedeli come prevede il diritto di patronato, quel diritto che fu invocato isolatamente da Mimmo Cinque e a Sant’Agnello da Rosario Salerno, è oramai disapplicato di fatto, anche se è un interessante retaggio storico. La chiesa di San Michele, infatti, è una delle sette della penisola sorrentina dove è prevista la possibilità da parte della comunità di scegliere il proprio sacerdote in una terna di nomi proposta dall’arcivescovo.
Negli ultimi anni, però, i vescovi hanno deciso di non concedere più questa facoltà, nominando gli amministratori parrocchiali invece dei parroci. E si continuerà così , chiamiamo comunque parroci , per il ruolo simbolico che hanno, le guide di questa parrocchia, ma per il diritto canonico sono e rimarranno amministratori finchè non si arriverà a riapplicare o disabrogare questo diritto, cosa che si può fare solo con una modifica del codice canonico.
Don Pasquale Irolla, come abbiamo detto, è circondato dall’affetto di molti, e non ha ancora fatto alcun intervento, al momento sembra che la sua destinazione sia Capri, ma , ripetiamo, per l’ufficialità aspettiamo un suo intervento. Si tratta quindi di un sereno e normale avvicendamento e questo lo abbiamo sempre detto . E’ chiaro che porta sofferenza sia in chi se ne va che in chi lascia questa scelta, così per i carottesi come per gli stabiesi, tanti non hanno accettato questa scelta, ma si tratta pur sempre di una missione che si sceglie e ci si affida alle mani di Dio