SORRENTO. LAVORI SUL CORSO. I REPERTI ARCHEOLOGICI DELLA NECROPOLI DI SOTTOMONTE
In occasione dei rinvenimenti archeologici odierni 8 giugno 2022 nei lavori al corso italia località Sottomonte, riprendiamo l’articolo pubblicato su Positanonews : Sorrento. I lavori al Corso Italia e la Necropoli di Sottomonte e cerchiamo di capire che tipo di reperti potrà restituirci lo scavo. La premessa andiamo a leggerla in un raro volumetto :
P. GABRIELE MONACO CARMELITANO
LA CHIESETTA DI S. PIETRO IN VINCOLI IN LOCALITÀ SOTTO-MONTE FUORI SORRENTO
■ TRADIZIONE e storia. POMPEI
Scuola Tipografica Pontificia pei Figli dei Carcerati Fondata da Bartolo Longo 11 M 1945
Storia della chiesetta nella prima metà del ‘900
La nostra piccola chiesa, divenuta ormai insufficiente ai bisogni della popolazione della borgata di Sottomonte, aveva assoluto bisogno di essere ingrandita. Il nuovo Rettore, incoraggiato dalla parola del vecchio Parroco di Casarlano, il suddetto don Giuseppe Di Maio, il quale, come ad iniziare la serie dei contribuenti, diede pure la somma di cento lire, fed, in morte, ordinò al cugino don Francesco Saverio Di Maio di stabilire dai suoi beni la rendita per là S. Messa nei giorni festivi, (oggi si riscuotono L. 36,75 a semestre) chiese ed ottenne senza difficoltà dalla medesima signora Luongo il terreno necessario per l’ampliamento della chiesetta, a condizione che non venisse cambiato il posto della porta, che, nella intenzione del Rettore, doveva dare non sullo spiazzale, ma sulla via provinciale. La domenica 7 giugno del 1912, Mons. Giuseppe Giustiniani, Arcivescovo Diocesano, di venerata memoria, gettava la prima pietra della nuova chiesa, alla presenza dei sindaci di Sorrento e di S. Agnello, e di un immenso popolo.
Si cominciarono così i lavori di ampliamento sotto la direzione dell’ingegnere Luigi Amalfi di S. Agnello, il quale offrì gratuitamente la sua opera. Durante i lavori di sterro si ebbe la gradita sorpresa di rinvenire una gran quantità di stele marmoree con epigrafi funerarie pagane, una olla cineraria ripiena, una piccola moneta, ora smarrita, ed un altro oggetto, conservati attualmente al Museo Correale di Sorrento, per acquisto e dono del Cav. Silvio Salvatore Gargiulo. Si ebbe così la più evidente conferma del sepolcreto pagano. Il Museo, in cambio, diede due colonne antiche che ornano l’attuale facciata della chiesa.
Che tipo di reperti dell’ antica Roma possono venire fuori dallo scavo del tratto di Corso Italia compreso tra Via Arigliola e Via Catignano, una necropoli romana di servi e liberti imperiali della dinastia giulio-claudia, come raccontano con grande competenza MAGALHAES, M. M. Storia, istituzioni e prosopografia di Surrentum romana, Museo Correale di Terranova, e Cocozza, C. (2017). Il modello del mausoleo a colombario nella romana Surrentum: status quaestionis e nuove acquisizioni. Oebalus. Studi sulla Campania nell’Antichità 12: 143-193. Saranno columelle con vasi contenenti ceneri, monete e qualche altro oggetto. La documentazione che offrono le necropoli è fondamentale per la conoscenza delle ‘società dei vivi’, perché ci consente, con le dovute cautele, di coglierne molti aspetti che non sempre è possibile ricavare dalla documentazione degli abitati.F. Senatore, ‘Necropoli e società nell’antica Pompei: considerazioni su un sepolcreto di poveri’, in F. Senatore (ed.), Pompei, il Vesuvio e la Penisola Sorrentina, Roma 1999, pp. 91-121.