Angelo Vassallo ucciso perché sapeva: anche due carabinieri indagati per l’omicidio
Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica, pare sia stato ucciso perché era venuto a conoscenza di un traffico di droga che gravitava attorno al porto di Acciaroli. E’ questa l’ipotesi investigativa che ha portato, a 12 anni dall’omicidio, la Procura di Salerno a indagare nove persone. Il nucleo dei carabinieri del Ros di Roma e di Salerno hanno eseguito un decreto di perquisizione nei confronti degli indagati ritenuti coinvolti nell’omicidio del primo cittadino. Le accuse verterebbero sul tema omicidio e associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. Da una nuova serie di indagini anche emerso che lo svolgimento di tali attività ha portato ai diretti indiziati al depistaggio nel corso delle prime investigazioni. Lo spiega il procuratore di Salerno Giuseppe Borrelli. Il militare era stato già indagato in passato prima dell’archiviazione chiesta dagli stessi pm di Salerno. Tra gli indagati – così come riporta l’agenzia Agi – il colonnello dei carabinieri, F.C., già indagato in passato prima dell’archiviazione chiesta dagli stessi pm di Salerno; un ex brigadiere L.C., condannato in primo grado a 15 anni per concorso esterno in associazione mafiosa; tra gli indagati – riporta invece Il Mattino – ci sarebbe anche G. C., un imprenditore di Scafati che all’epoca dei fatti gestiva il cinema di Acciaroli. La storia di Angelo Vassallo è molto ricorrente anche a 12 anni dall’omicidio. Una storia da non dimenticare mai che si è impressa grazie al libro “La verità negata”, scritto da Dario Vassallo, fratello di Angelo, e Vincenzo Iurillo.