Caos Circumvesuviana da Sorrento a Napoli: estate nera tra ritardi e soppressioni

1 luglio 2022 | 09:59
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Caos Circumvesuviana da Sorrento a Napoli: estate nera tra ritardi e soppressioni

Caos Circumvesuviana da Sorrento a Napoli: estate nera tra ritardi e soppressioni. Continuano i problemi per la tratta Napoli-Sorrento, tra ritardi, blackout, assembramenti, informazioni non chiare e corse che saltano. Insomma, negli ultimi giorni, prendere un treno e raggiungere la propria meta è, ormai, un incubo per i pendolari e per i vacanzieri. È forte il disagio per gli utenti, che devono spostarsi tra la Penisola Sorrentina e Napoli.

In certi momenti tutto sembra filare liscio, in altri si verificano situazioni come il maxi ingorgo di ieri a Pompei, sul treno che da Sorrento rientrava a Napoli, che rendono il viaggio una scommessa o impediscono di prendere il mezzo, costringendo ad aspettare il successivo. Dovrebbe partire un treno ogni 2 minuti, che deve poi percorrere un’ora e un quarto di viaggio, ma non sempre succede. Saltano le corse, soprattutto nella fascia oraria 7-9. Si accumulano ritardi. Ed in tanti restano in stazione.

Da lunedì 27 giugno, inoltre, sono state eliminate tutte le corse lungo le linee Torre del Greco-Napoli via Centro Direzionale (sostituite in parte da venti corse di autobus all’andata e altrettante al ritorno tra San Giorgio a Cremano e Napoli, con fermate nei pressi delle stazioni abitualmente servite dai treni, ma escludendo Torre del Greco, Ercolano e Portici) e Napoli-Pomigliano d’Arco, oltre alla cancellazione di una trentina di treni sulle altre tratte.

Infine, l’Ente Autonomo Volturno ha polemizzato ha polemizzato con una parte del personale in servizio attraverso una nota: “Un gruppo di irresponsabili vuole il caos. In questa calda estate, quando finalmente sono tornati sulla vesuviana i turisti, alcuni lavoratori annunciano proteste e forme di non collaborazione ed una sorta di sciopero bianco”. 

Ha, inoltre, sostenuto che “Forse non è chiaro che non c’è più un euro e che con i recenti accordi hanno preso già tantissimo (mentre altri lavoratori di altre aziende di trasporto che fallivano non prendevano lo stipendio) e che vi è appena stato anche un rinnovo contrattuale e quindi in questo modo la protesta, riducendo i ricavi da traffico che si stavano finalmente dopo trenta mesi riprendendo, mettono a rischio lo stipendio e certamente la quattordicesima di tutti”.