





IL GIOCO DELLO SCARICA BARILE
Chi deve ripulire il greto del torrente S. Nicola che sfocia sulla spiaggia di Erchie? Il Comune, il Genio Civile, il Demanio? Non è dato sapere, nessuno se ne prende cura e rifiuti, buste di plastica, ratti, rospi, e schifezze varie si accumulano nei mesi.
A chi compete la pulizia della via Provinciale che dall’incrocio con la statale scende a Erchie? Al Comune, alla Provincia? Non è dato sapere e bottiglie di plastica, carte, terriccio ed erbacce si accumulano ai lati della strada.
Poi succede che sul Corriere del Mezzogiorno, inserto del Corriere della Sera, viene scritto: “Erchie: Non è una favela ma la Costiera. I bambini si tuffano tra i rifiuti nel canale di scolo”
“Un bambino attraversa indisturbato un canale di scarico che dà sulla spiaggia. Cammina tra le acque sporche e rifiuti di ogni genere. Trascorre un po’ di tempo in quel canaletto, come se si divertisse ad esplorare il luogo. Il tratto di spiaggia incriminato è quello di Erchie, noto borgo marinaro della Costiera Amalfitana, nonché frazione del comune di Maiori. Non sono pochi i bagnanti che stendono i loro teli in prossimità dello scolo”.
C’è qualcuno che si indigna per la pessima pubblicità fatta ad Erchie? C’è qualche autorità pubblica o una ASL che va a verificare la situazione igienico sanitaria del luogo? Neanche per sogno! Eppure c’è un canale di scolo colmo di rifiuti proprio sulla spiaggia piena di bambini e bagnanti!
Non c’è speranza per Erchie!
O meglio, una piccola speranza c’è ed è rappresentata dall’Associazione Uniti per Erchie. Alcuni soci dell’associazione si sono dati appuntamento una bella mattina sul greto del torrente con sacchi di spazzatura, vanghe e rastrelli ed hanno ripulito il greto del torrente S. Nicola che, detto per inciso, scorre limpido e pulito dalle montagne senza nessun apporto inquinante lungo il percorso.
Un altro gruppo di soci dell’Associazione ha provveduto invece a ripulire la strada Provinciale.
Ringraziamo i sette soci coinvolti nelle due iniziative: Cristiano, Carmelo, Enzo, Salvatore (Tresegè), Luigi, Lia e Laura che nonostante le osservazione di alcuni passanti che gridavano “Macche’ facite! Addaffà ‘o cumune!” continuano a sperare che Erchie possa diventare un bel borgo civile e vivibile.