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Eravamo all’ex Rivoli a Maiori per un convegno organizzato dalla Chiesa amalfitana e cui parteciparono sindaci, letterati, politici di rango. Parlarono tutti fin quando non si alzò la mano, per chiedere di intervenire estemporaneamente, del prof. Antonio della Monica.
L’acuto oratore, noto a tutti, ottenuto il permesso da un altro uomo di cultura, l’arcivescovo Ferdinando Platucci, iniziò con il dire che tutti erano intervenuti in rappresentanza di enti ed associazioni e che lui parlava in nome e per conto dell’associazione del “peccatori”
A don Daniele Civale, ordinato sacerdote il 30 giugno scorso nella cattedrale dedicata a sant’Andrea in Amalfi ed entrato a far parte della grande famiglia degli sposi della Chiesa, noi vogliamo rapportare le impressioni e la determinazione del “semplice Popolo di Dio”.
Sappiamo che i progetti per Daniele, vista la grande predisposizione, prevedono studi a Roma, come annunciato nel corso della cerimonia amalfitana.
Noi minoresi, fieri ed orgogliosi di aver offerto alla Chiesa un giovane figlio dell’antico borgo, siamo certi che per Daniele si prepara una strada asfaltata di recente sul cui percorso lo accompagnano le preghiere comunitarie, l’amore della famiglia, il rispetto dovuto da parte dei suoi coetanei; e che al termine di questa strada premarcata ci sia, ci sarà il degno premio.
Questo, caro Daniele, è l’augurio dell’associazione dei peccatori di cui ci onoriamo di far parte e che non prevede né presidente né direttivo ma solo soci pronti a sostenere chi opera per il bene sociale e per il buon nome di Minori.
Ad majora (che spiegato agli ignoranti come me non significa di andare a Maiori).
