Lettere da Piano di Sorrento – Ricordando Raffaele La Capria
Possiamo dire che la morte dello scrittore Raffaele La Capria avvenuta il 26 giugno u.s. stia passando in sordina. È stata data la notizia della morte ma, né la televisione né la stampa, almeno fino a questo momento, si sono soffermati sul luttuoso evento.
Eppure La Capria, premio Strega nell’anno 1961 per il libro “Ferito a Morte”, vincitore con altri libri in concorsi letterari, soggettista ed ideatore in collaborazione con il regista Francesco Rosi del film “Le mani sulla città”, è una gloria nostrana nel panorama letterario.
Un napoletano DOC, dallo stile aristocratico, fluido, attento osservatore delle cose, è sicuramente uno di quei cervelli che vivacizzano l’estro dei partenopei.
Ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente, durante il mio assessorato nell’amministrazione Nastro al Comune di Piano (1993-1997).
Fu l’invitato ed intervenne ad uno di quei “salotti letterari”, promossi dall’amministrazione Nastro e curati dall’assessore Vincenzo Califano.
I nostri salotti letterari ebbero molto successo. Oltre a La Capria vi parteciparono anche l’altro celebre scrittore napoletano Domenico Rea, il giornalista-scrittore Pansa, politici come Violante, Bassolino. Venne anche il giudice Caponnetto ed altri che non ricordo.
La personalità dello scrittore era molto riservata, uno dei pochi che non si è reclamizzato comparendo nei talk-show od altri spettacoli televisivi. Soprattutto non ha reclamizzato i suoi libri come tanti altri suoi colleghi.
Ma si sa le persone come lui che non amano mettersi in mostra non sono graditi a questa nostra Società degli scandali, dei pettegolezzi, delle pagine di folklore.
Addio, dunque, a Raffaele La Capria, ritengo sommessamente che il suo libro “Ferito a Morte” non sia stato valorizzato abbastanza, andrebbe riletto con attenzione.
avv. Augusto Maresca