Minori e dintorni: terrorismo turistico grazie all’anarchia notturna

Minori, Costiera amalfitana . Esiste il terrorismo politico, quello ecologico,quello alimentare: a tanto si aggiunge, con la connivenza di tanti, addetti ai lavori compresi, il terrorismo turistico che provoca gli stessi danni, se non maggiori, degli altri.
E ci spieghiamo.
Se nessuno muove un dito contro le numerose moto dalle marmitte aperte che provocano delle bombe rumorose in quinanti l’atmosfera ed il sistema nervoso dei malcapitati turisti e dei cittadini: questo è connivenza con gli sconsiderati terroristi che, guarda caso, operano ad ore stabilite.
Se nessuno su preoccupa degli schiamazzi notturni e diurni che infastidiscono residenti e turisti i quali ultimi, pensiamo, chiedono tranquillità
Se nessuno , avendone facoltà, condanna e combatte quella mostra di carne umana che deborda da costumi da bagno o gli sleep aderenti e che danno un cattivo esempio anche ai bembini: fin quando la mostra avviene sulle spiagge, transeat, ma non per le vie, i vicoli e le strade del borgo, è nauseante e da incivili.
Se si fanno sgomberare (a Minori , e dove se no) aree di parcheggio perchè queste sono destinate ad accogliere le “bancarelle” per la festa spendacciona, non è altro che trerrorismo turistico.
Se si consente in pienoi e caldo mese di luglio, in pieno centro, la continuazione di lavori edili privati rumorosi, polverosi, caotici (c he mai sarebbero stati necessari e realizzati senza il concorso pubblico) non è altro che terrorismo turistico.
E nessuno parla, ma tutti si lamentano , meschini, sottovoce
Nemmeno i leoni della famigerata fontana moresca, che ogni due o tre secoli decide non autonomamente di cambiare casa, sistemati con il “culo” rivolto alla strada.: sarebbe stato opportuno sistemarlio sui fianchi.
Se nessuno si preoccupa dell’anarchia notturna (conseguenza del lassismo diurno) per la pace, la sicurezza, la tranquillità, la disciplina anche stradale, anche questo è terrorismo turistico: la vigilanza termina al calar del sole quando le donzellette si preparano per uscire.
Per fare turismo in modo dego non c’è bisogno di opere mastomtiche ma di una cura quotidiana, di concretezza, spicciola, di partecipazione corale, di amore per il proprio borgo.