Ravello Festival. Il “Giardino di Klingsor” rivive con tutta la sua magia
Inaugurata la 70esima edizione del Ravello Festival. Per la prima sul Belvedere di Villa Rufolo protagonista, come in quell’oramai lontano 18 giugno 1953, l’Orchestra del Teatro di San Carlodi Napoli guidata da Juraj Valčuha, direttore musicale del Massimo partenopeo.
Il concerto, con lo stesso programma wagneriano di quella prima volta, è stato preceduto da una cerimonia durante la quale è stato presentato l’annullo speciale realizzato in collaborazione con Poste Italiane. Presente la governance della Fondazione Ravello e il Sindaco, Paolo Vuilleumier.
Concerto non semplice per l’Orchestra, tornata a Ravello nella sua formazione completa, un vento rinfrescante ma fastidioso ha insidiato i leggii e gli spartiti e ovviamente la resa acustica ma l’intesa tra i professori d’orchestra e Valčuha, oramai ben rodata, ha superato l’ostacolo. In compenso le nuvole, il sole e il vento hanno restituito alla platea, gremita in ogni ordine di posto, un’atmosfera onirica con colori davvero unici. Apice estetico un incredibile arcobaleno che ha fatto capolino all’improvviso tra il Monte Falerzio e il mare.
Dopo il Preludio del primo atto de I Maestri cantori di Norimberga, il Preludio e Morte di Isotta dal Tristano e Isotta, l’Incantesimo del Venerdì Santo dal Parsifal, il Mormorio della Foresta da Sigfrido e l’Ouverture del Tannhäuser hanno fatto rivivere “Il Giardino di Klingsor”, con tutta la sua magia.
Nel bis, wagneriano ovviamente, richiesto a gran voce dal pubblico della Città della Musica, il Preludio del terzo atto di Lohengrin.
Nel finale di serata a sorpresa, sul palco, ha fatto la sua comparsa una grande torta raffigurante il logo di questa 70esima edizione. Sono stati il Presidente della Fondazione Ravello, Dino Falconio, il presidente del Consiglio di Indirizzo Lorenzo Lentini e il direttore artistico Alessio Vlad, a fare gli onori di casa e ad offrire a tutti gli ospiti il dolce omaggio.
“Ricordo, un tempo, nelle nostre case c’era la stanza degli ospiti dove c’era una cristalleria con oggetti luminosi che attiravano l’attenzione, era il pezzo forte della casa. – ha detto il Vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, durante il momento conviviale a fine serata – Era un modo di esprimere una bellezza, un prestigio. La Campania, come la nostra casa, ha la “cristalleria Ravello”. Non solo per la straordinaria bellezza paesaggistica ma anche per la storia culturale che ha accompagnato questo paese. È questo lo spirito con cui la Regione Campania sostiene e fa i suoi migliori al 70esimo Festival di Ravello”.