Un giorno “sì” …un giorno “no”

18 luglio 2022 | 08:24
Un giorno “sì” …un giorno “no”

Oggetto : “ Un giorno sì …un giorno no” (reportage della moglie di un “dializzato”.
Non avrei mai immaginato che la mia vita cambiasse da un giorno all’altro e che ,quasi a finitura del mio percorso scolastico ,come insegnante,(con più di 44 anni di riconosciuto e,speriamo , di onorato servizio!)
dovessi inoltrarmi in un tunnel : la dialisi di mio marito!
Sicuro c’erano già dei segnali che non abbiamo saputo leggere , niente avviene all’improvviso e per caso, quando si tratta di queste patologie, sta di fatto che ,solo coloro che vivono questa realtà, possono capire a cosa mi riferisco :tutti quelli che ,direttamente o indirettamente si trovano a vivere il “ calvario” che ,dal momento della diagnosi , ti porta da un ospedale all’altro per fare esami e controlli che siano quanto meno attendibili; non esiste purtroppo il centro “mitico “ dove tu entri, fai tutti gli esami in grazia di Dio e te ne esci con la tua “bella”(si fa per dire) diagnosi, eppure in ogni territorio c’è un’infinità di centri, commerciali estetici, tante anzi troppe sale da gioco, ma di centri che riguardino la nostra salute , ben pochi!!
Mi sono sempre chiesta quali politiche perverse possano tenere in così poca considerazione non solo la Sanità ,ma anche la Scuola , ma cosa ci può essere di più importante della nostra salute e dell’istruzione dei nostri figli ovvero del nostro futuro?!! E’ da stolti pensarla diversamente come non è normale che ,a riguardo della sanità si parli ,nella nostra regione, di punti di eccellenza : la salute propria e quella altrui con le strutture e il personale giusto, dovrebbe costituire la priorità e far parte dell’ordinarietà di ogni territorio questo in una società civile! Ma , tornando a quanto dicevo prima, dopo alterne vicende , siamo “approdati” in quel di Sant’Agnello , dove c’è un reparto di dialisi che” funziona” ed è questa la novità!
In un tempo in cui la Sanità è messa a dura prova dai politicanti di turno, esiste questa realtà, un reparto dove gli assistiti trovano un ambiente sereno e accogliente, dove c’è un responsabile che non ama né essere menzionato e nemmeno ritratto( e ciò rende la cosa ancora più interessante ), eppure lo cercano tutti, si chiama Francesco Pavese e, è“il bravo medico”, egli è schivo ed umile e si interessa dei suoi pazienti a 360 gradi.
Personalmente ho una postazione privilegiata, la saletta d’attesa del reparto, dove ci rechiamo un giorno sì, un giorno no, porto con me la solita cartellina , contenente stavolta gli esami clinici di mio marito, già prima delle 7,00 Catello ,l’esperto e poliedrico infermiere è operativo accanto ai macchinari, mentre Mario prepara il suo primo caffè , il più buono dell’intera struttura e poi c’è lui,” il bravo medico” che tutto controlla ,trovando la soluzione giusta per ogni evenienza! Lì trascorro gran parte del mio tempo sperando che tutto vada bene e ho modo di osservare i volti rincuorati di chi viene a visita, di ascoltare Caterina che dopo quattro ore di dialisi ringrazia “il bravo medico”dicendo di sentirsi bene e di essere abbastanza forte per affrontare il nuovo giorno, di constatare la forza di Elisa che, come me , assiste il marito e così via.
Così ,in tale contesto, mi viene da dire al” bravo medico”,responsabile del reparto,che , contrariamente a quanto lui pensi, non c’è differenza tra lui e il bravo docente . Perché se quest’ultimo trasmette ai propri allievi la speranza di poterlo cambiare questo mondo che non va, “il bravo medico” comunque dà la speranza ai suoi assistiti di carpire alle tenebre un altro giorno e a noi ,i familiari, di avere l’aiuto e il conforto necessari per affrontare l’impervio cammino!
Dedicato a tutti “i bravi medici”!

Anna Maria Buonocore