Positano Teatro Festival 2022 |
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Antonella Morea buona la prima per il suo Positano Teatro Festival – Premio Annibale Ruccello

3 agosto 2022 | 17:58
Antonella Morea buona la prima per il suo Positano Teatro Festival – Premio Annibale Ruccello
Antonella Morea, portrait by Vito Fusco

Positano (SA) Il 2 agosto, si è conclusa la 19esima edizione del “Positano Teatro Festival – Premio Annibale Ruccello”, in ricordo di Gerardo D’Andrea sono stati assegnati i premi a lui intitolati a due giovani di talento: il regista Fabio Pisano e all’attrice Marianna Fontana; infine mentre il premio Annibale Ruccello è andato a Nino D’Angelo, intramontabile scugnizzo della canzone napoletana, a Massimiliano Gallo, attore tra i più acclamati della nostra tv,  è stato invece assegnato il Premio Pistrice – Città di Positano. La direzione artistica di Antonella Morea è stata perfetta, ha disegnato, avendo avuto in Gerardo D’Andrea un grande maestro, un Festival che ha celebrato con Lino Musella e il gruppo Putèca Celidònia il grande teatro d’autore, ricordato con Nino D’Angelo la canzone popolare napoletana che fa parte della nostra cultura come il teatro di Scarpetta, ammiccato alla settima arte esaltando il talento di Massimiliano Gallo che se buca lo schermo con i “Bastardi” del bravissimo Maurizio de Giovanni, il teatro ce l’ha nel sangue, avendone respirato l’essenza calcando il palcoscenico da giovnissimo con Aldo e Carlo Giuffrè, Claudio Mattone, Enrico Vaime e tanti altri. Antonella Morea va dove la porta il cuore, segue a mio modesto parere, l’idea creativa di Delia Morea, mi riferisco a quella espressa in “Romanzo in Bianco e Nero” (proposto allo Strega, 2019), non puoi raccontare una storia senza raccontare il mondo che quei personaggi abitano, quindi non si è limitata al teatro classico, ha coinvolto quello per bambini, quello emergente, contemporaneo, dotto e la musica, ha provato a convincere i positanesi e i loro ospiti a venire a teatro. Penso anche alle parole di suo zio, Renato Carosone, quando, spinto dal figlio Pino, si iscrive ad un corso di pittura dell’Accademia di Brera e scopre che “un quadro fatto solo di colori non ha ragione di essere, così come la musica fatta soltanto di melodia conduce inevitabilmente alla noia, quindi il fattore essenziale è il ritmo, ovvero il disegno”. In questo Festival targato Antonella Morea c’è un disegno, quello di ripartire dal teatro impegnato e d’autore ma guardare anche alle altre arti, riprendere il filo interrotto dalla pandemia con il territorio quello di Positano in primis, ma andare anche oltre coinvolgere tutta la Costa d’Amalfi, un teatro diffuso dunque e una rassegna inclusiva. Gli amministratori del Comune di Positano, in prima fila il Sindaco Giuseppe Guida, l’assessore Anna Celentano, il consigliere Giuseppe Vespoli e gli altri che solo per impegni precedenti non sono potuti essere presenti, hanno mostrato profondo interesse per una manifestazione che è il fiore all’occhiello dell’offerta culturale di questa città, il Primo cittadino ha annunciato con orgoglio che si lavorerà presto per la XX edizione che sarà, se possibile, ancora più esaltante. Quella che segue è l’intervista che la Direttrice Antonella Morea mi ha gentilmente concesso.

Prima volta come Direttrice del “Positano Teatro Festival – Premio Annibale Ruccello” una riflessione.
Devo confessarle che ho dato l’anima per la buona riuscita di questa rassegna. Ho cercato di coinvolgere personaggi che fanno parte del teatro ma che strizzano l’occhio anche al cinema e alla tv, consapevole del fatto che il teatro è un prodotto di nicchia e non tutti lo vanno a vedere; la mia idea era di proporre personaggi noti al pubblico televisivo, che attirassero a teatro anche i meno abituati. È stata una faticaccia, anche perché non avevo idea di cosa comportasse organizzare un evento simile. Ero abituata a occuparmi solo della parte artistica invece come direttore ho dovuto confrontarmi con il resto del mondo che gira intorno alla preparazione di questo tipo di evento e ho ottemperato anche a questo tipo di impegno con la stessa determinazione a far bene. Sono abbastanza soddisfatta del lavoro fatto, perché ho mirato ad offrire qualità ma soprattutto cercato di dare spazio ai giovani. Gerardo lo faceva già, ma proponeva solo tre pillole di tre spettacoli, io ne ho voluto proporre uno per intero. Nello specifico ho invitato Putèca Celidònia, gli attori di questa compagnia hanno dimostrato grande professionalità e offerto una performance attoriale all’altezza di quest’evento, alla stessa stregua, del resto, dei “Barattoli Cosmici” che hanno incantato i bambini.
Se mi permette un appunto, ricordo che Gerardo D’Andrea inaugurò il teatro diffuso “a più alto tasso panoramico”, amava dire, in un certo senso “se la gente non viene a teatro sarà il teatro ad andare dalla gente”?
Con me sfonda una porta aperta, non è stato possibile coinvolgere le frazioni come faceva Gerardo per svariate ragioni, ma si farà, anzi posso aggiungere che la mia idea è quella di andare oltre e coinvolgere in questo progetto tutta la Costiera amalfitana. In realtà si dovrebbe trovare la quadra con le altre amministrazioni e lavorare in sinergia, la proposta sarà fatta staremo a vedere, tuttavia le posso confermare che dal prossimo anno proporremo nuovamente il teatro itinerante. Vede, per farle un esempio, questa sera (2 agosto N.d.A.) in scena qui in Piazza dei Racconti, ci sarà Nello Musella che andrà oltre lo spazio scenico, anche in una sola pièce teatrale si potrà ribadire il concetto che l’opera teatrale va oltre le tavole del palcoscenico.
Dopo l’argomento “Festival” vorrei muovermi con lei in punta di piedi in quella che Sibilla Aleramo chiamava la cristalleria dei sentimenti e chiederle quello che le hanno lasciato nel cuore sia Delia Morea che Gerardo.
Delia è stata una donna straordinaria, che ha vissuto la sua esistenza in punta di piedi senza mai vantarsi delle sue grandi qualità di scrittrice e autrice. Aveva un ricco mondo interiore che aveva radici negli anni Settanta, quelli della sua gioventù, epoca che ha nutrito la sua creatività e che ha contribuito a produrre molti dei suoi straordinari romanzi. Mia sorella ha lasciato nel mio cuore una grande tristezza. Vivevamo insieme, ed è andata via nel momento più duro della pandemia quando se finivi ricoverato, come è capitato a lei, per chi rimaneva a casa era impossibile una visita di conforto. Così una mattina è andata via e non l’ho rivista che nella bara. Molto doloroso, però oggi le posso dire che lei vive in me, il suo mondo dolce, gentile e pacato è dentro di me. Se invece penso a Gerardo, beh le dico che era un vulcano. Era pirotecnico. L’ho conosciuto negli anni Settanta quando faceva le regie a Leopoldo Mastelloni. L’amore per il Positano Teatro Festival è nato grazie a lui, ed è nato proprio qui nella Città Verticale quando lo spettacolo si faceva sulla Spiaggia Grande. Gerardo mi chiese di recitare in “Anna Cappelli” di  Annibale. Da allora ho partecipato a tutte le edizioni. Aveva grande stima di me, non solo, mi chiedeva anche informazioni su attori e registi da contattare. Gli ho segnalato tanti colleghi e colleghe, spesso, finito il “Festival”, era già pronto, il giorno dopo, a discutere sulle cose da fare nella prossima rassegna e io a dirgli “Gera’ fatti una vacanza e poi ne parliamo”, lui però non si fermava mai (sorridiamo N.d.A.). Abbiamo studiato insieme lo spettacolo con i cantautori in memoria delle vittime del Ponte Morandi, quello su Milva, allestito un’opera “Mamma” di Annibale Ruccello, che ancor oggi è rappresentata con successo in giro per i teatri italiani. Gerardo mi ha lasciato il suo piglio, la passione e l’amore per il teatro. Sono innamorata del mio lavoro, voglio far conoscere alle persone il teatro contemporaneo, quello di qualità che fa soffrire, piangere, amare e emozionare.
Ultima domanda, i suoi progetti futuri?
Ho diversi progetti in cantiere di cui però non posso raccontare molto, ma anticiparle che sarò impegnata a teatro con il gruppo dei Putèca Celidònia, quindi sarà la volta di un lavoro cinematografico. Tengo però a ricordare una mia partecipazione in “Non ti pago” film di cui firma la regia Edoardo De Angelis soprattutto perché con me c’era Antonio Casagrande, questo per me è motivo di grande orgoglio, un onore aver potuto recitare con lui e ci tenevo a ricordalo anche qui a Positano.
Grazie
di Luigi De Rosa

Link utili: https://comune.positano.sa.it/

Generico agosto 2022 Antonella Morea e il sindaco di Positano dott.Giuseppe Guida