Costa Concordia, anche la Corte Europea dei Diritti Umani, ha confermato la condanna al Comandante Schettino.
Nessuna violazione dei diritti umani. I giudici di Strasburgo hanno rigettato il ricorso contro la sentenza a 16 anni di reclusione che l’ex comandante della Costa Concordia Francesco Schettino sta scontando nel carcere di Rebibbia dal 2017.
La Corte europea dei diritti umani ha confermato la condanna a Francesco Schettino per il naufragio della Costa Concordia del 13 gennaio 2012 davanti all’isola del Giglio. Durante il quale persero la vita la vita 32 persone. I giudici di Strasburgo hanno rigettato il ricorso contro la sentenza a 16 anni di reclusione.
Lo stesso ricorso era stato prima presentato anche dalla Corte d’appello di Genova, e anche in quel caso era stato respinto. Così i legali di Schettino aveva deciso di rivolgersi a Strasburgo. Ma la Suprema Corte, come riferisce il quotidiano “La Nazione”, “alla luce dell’insieme degli elementi in possesso, che i fatti denunciati non rivelano alcuna apparente violazione di diritti e libertà”. Tale rappresenta la parte sostanziale delle otto righe vergate nella sentenza sul ricorso presentato dal comandante metese. Il provvedimento, evidenzia il quotidiano ligure, è stato recapitato all’avvocato napoletano Saverio Senese, che da anni segue le vicende giudiziarie del comandante, all’inizio di luglio scorso. Come è noto nel 2018 i legali dell’ex comandante avevano presentato ricorso contestando una violazione dei suoi diritti fondamentali. Ritenevano che sulle sentenze italiane avesse pesato troppo l’esposizione mediatica. A Strasburgo il giudice Polackova invece ha deciso che i diritti umani di Schettino erano stati invece rispettati. Sebbene la sentenza sia stata recapitata al diretto interessato con ritardo e soltanto dopo un sollecito da parte dell’avvocato, nessun commento al momento si registra da parte di Francesco Schettino che dal 2017 continua a scontare la pena nel carcere di Rebibbia. – 15 agosto 2022 – salvatorecaccaviello