Il viaggio di Sofia che, fugge dalle esplosioni di Casamicciola e s’imbarca da sola per la terraferma…
A volte i botti ed i fuochi d’artificio, che vengono esplosi in occasione di festeggiamenti pubblici o privati, oltre agli incendi, sempre più spesso sono causa di incidenti per i nostri animali domestici.
La storia della cagnolina Sofia ha davvero dell’incredibile, e nel suo caso fortunatamente è a lieto fine, anche se purtroppo non sempre è così…
I suoi familiari erano perfettamente a conoscenza della sua paura verso i botti, tanto da recintare accuratamente il giardino della loro casa sull’isola d’Ischia per evitare che, in quei casi, scappasse via spaventata.
Durante i festeggiamenti in onore della Festa di Santa Maria Maddalena a Casamicciola, al loro ritorno a casa, Sofia non c’era più.
Dal terrore per quelle terribili ed inspiegabili esplosioni, la cagnolina non trovando scampo, aveva scavato un passaggio nel terreno in prossimità del recinto del giardino, pur di fuggire via da quell’inferno.
Le ricerche si sono concentrate nell’entroterra isolano, visto che notoriamente la cagnolina non è molto amante il mare, invece Sofia si era diretta proprio verso l’arenile, dove inspiegabilmente era salita su un traghetto diretto a Pozzuoli, in partenza dal porticciolo.
Una donna l’ha notata ed ha contattato le volontarie della locale sezione del Wwf, ma una volta scesi a Pozzuoli Sofia, in un attimo di distrazione, si è allontanata da lei, facendo perdere nuovamente le sue tracce.
Pochi giorni dopo la cagnolina è stata ritrovata ferita in strada, probabilmente per un incidente d’auto, ma fortunatamente questa volta, a prendersi cura di lei ci ha pensato l’Asl di Marano.
Partita sul web la notizia del suo ritrovamento, ha raggiunto in breve tempo anche la sua “umana” Elsa, che di buon mattino si è messa in viaggio per raggiungerla e poterla riabbracciare.
La cagnolina Sofia da quasi 11 anni fa parte di quella famiglia ed ora finalmente si trova di nuovo al sicuro sulla sua isola con Elsa, che ha promesso di non lasciarla più da sola in futuro, in occasione di quelle “pericolose” feste di paese.
Il pensiero però non può che andare ai tantissimi cani che si sono trovati nella stessa situazione di Sofia e che purtroppo non hanno avuto la sua stessa fortuna: in tanti non hanno più fatto ritorno a casa, molti sono anche morti, investiti incautamente dalle auto per le strade o malmenati da individui crudeli e vendicativi che non amano gli animali.
La pratica di sparare a raffica, intere batterie di botti, con esplosioni in stile bombardamento bellico, andrebbe regolamentata tenendo conto del sensibilissimo udito degli animali, e non solo dei cani, che soffrono in maniera indicibile in queste circostanze.
Basterebbe limitare la potenza ed il numero delle esplosioni per risparmiarci innumerevoli brutture, in nome di una tradizione che ormai di sacro ha ben poco!