La barca a vela “Pianosa”, di Giacomo Cinque e Riccardo Ruggiti dell’Antica Sartoria, ormeggiata a Positano

22 agosto 2022 | 16:06
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La barca a vela “Pianosa”, di Giacomo Cinque e Riccardo Ruggiti dell’Antica Sartoria, ormeggiata a Positano

La barca a vela “Pianosa”, di Giacomo Cinque e Riccardo Ruggiti dell’Antica Sartoria, ormeggiata a Positano. Da circa un mese è ormeggiata nella perla della Costiera Amalfitana, la barca a vela “Pianosa”, acquistata quest’anno da Giacomo Cinque e Riccardo Ruggiti, titolari dell’Antica Sartoria, la celebre maison di moda di Positano.

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Foto di Carmine Miniero

Dopo essersi assicurati la proprietà de l’Isca, isolotto appartenuto a Eduardo De Filippo, infatti, i due hanno concluso anche l’acquisizione del «Pianosa», un gozzo storico, con tanto di alberatura per le vele, recuperato con una cura maniacale dei particolari da Federico Cuomo, tanto da ottenere nel 2004 il vincolo storico-artistico da parte dello Stato.

Il vecchio gozzo sorrentino è stato costruito nel 1947 a Marina Grande di Sorrento da Antonino Aprea, capostipite di una famosa generazione di carpentieri e costruttori di altrettanto famose barche. Era usato dal ministero di Grazia e Giustizia principalmente come mezzo marittimo per il trasporto di derrate alimentari e mezzo aggiuntivo per imbarco e sbarco detenuti tra Marina di Campo e Pianosa.

Il gozzo è stato poi dismesso e abbandonato a fine anni Novanta. Agli inizi degli anni Duemila è stato scoperto dall’armatore Federico Cuomo, quindi recuperato e sottoposto ad un’operazione di restauro nello stesso cantiere Aprea dove era stato costruito.

L’operazione di restauro è terminata nel 2003, dopo otto mesi di intensi lavori eseguiti da Cataldo Aprea con i figli Nino e Raffaele, titolari dell’Antico Cantiere del Legno. Non appena ha ripreso a navigare, il «Pianosa» ha partecipato ed anche vinto alcuni raduni per barche d’epoca a vela latina.

Il «Pianosa» il 6 ottobre 2005 è stato dichiarato “Bene storico” dal ministero per i Beni e le Attività Culturali e sottoposto a tutela quale prova superstite della tipico costruzione di naviglio sorrentino. Un prestigioso riconoscimento maturato sia perché è un raro esemplare di barca da lavoro, sia per l’accurato restauro.