Nureyev l’ultimo giorno sull’isola prima di morire nel ricordo del custode

30 agosto 2022 | 20:17

Nureyev l’ultimo giorno sull’isola prima di morire nel ricordo del custode. Alla vigilia del Premio Danza Positano immancabile la visita all’isola Li Galli, il regno di Rudolf Nureye e di Massine prima. Per la cinquantesima edizione non potevamo mancare in questa che è la manifestazione sulla Danza con la storia più prestigiosa d’Europa . In questo gioiello, tenuto con cura da Giovanni Russo, imprenditore turistico di successo originario di Sorrento, c’è la Storia della grande Danza . Siamo stati con la troupe della Rai e i colleghi della carta stampata e ci siamo immersi oltre che in un’atmosfera favolosa nella storia dei nostri luoghi, dal burbero Massine, che faceva paura a tutti, e che qui voleva fare una scuola di danza ( ci sono ancora le tracce della piattaforma di cemento ) , a Nureyev al suo passo di danza che sfiorava il mare e al suo ultimo triste, ma profondo, incontro con la sua isola…

Nel settembre di trenta anni fa, precisamente il 3 settembre 1992, Rudolf Nureyev salutò per l’ultima volta la sua isola, Li Galli, certo che non vi avrebbe più fatto ritorno.

Racconta chi lo vide che prima di salire sulla lancia che lo riportava sulla terraferma baciò più volte quegli scogli selvaggi divenuti suo rifugio. La malattia che pochi mesi dopo, nel gennaio del 1993, avrebbe posto termine alla sua esistenza, lo aveva condotto sull’isola a Ferragosto così minato nel fisico che – ricorda il signor Pietro, oggi amorevole custode di Li Galli, allora fidato traghettatore di Nureyev – era costretto ad indossare un pesante cappotto.

Nella sua ultima estate sul piccolo arcipelago di fronte a Positano il ballerino russo dovette pensare al sogno ormai svanito di fare dell’isola un eden dell’arte della danza, un approdo di sirene tersicoree.

Col custode, simpaticissimo , scambiamo due chiacchiere sul suo paese di origine, che è Massa Lubrense, e parliamo delle strade malmesse per Marina del Cantone e Nerano , e lui , precisando che è originario di Ieranto, ci dice che meglio così altrimenti avrebbero superato Positano. Poi ci racconta dell’ultimo incontro col grande ballerino “Venne da Marina del Cantone perchè era molto stanco e poteva arrivare fino in spiaggia, mentre a Positano doveva scendere a piedi per imbarcarsi, si vedeva che era malato ma volle entrare nella torre, qui accennò due passi di danza, si commosse e poi volle uscire subito…” Mentre parlava ci sembrava di vedere il tartaro volante e prima di lui Léonide Massine, coreografo di Djagilev e amico di Picasso, ma anche di Depero e Clavel, insieme si trovarono a Pompei e forse arrivarono fino a Positano alla torre di Fornillo, davvero un peccato che vi sia questa guerra, dalla Russia a Positano è arrivata una cultura internazionale, ricordiamo anche Semenov al Mulino d’ Arienzo, ma non perdiamoci in questi ricordi sulla nostra Storia .

Questa è stata anche l’isola delle Sirene, quella dove Ulisse si fece incatenare, come racconta Omero nel V libro dell’Odissea, ci sono stati i fenici, i greci, poi l’ Antica Repubblica Marinara d’Amalfi , la usò anche come carcere, poi arrivò ai Parlato che vollero disfarsene dandola a Massine, oggi arrivano ospiti d’eccellenza, da Bocelli a Sting, fra questi Giovanni Russo , alla nostra richiesta, ci ha riferito che quelli che ricordava con maggiore impressione è stato il re del Belgio e Paola per il loro anniversario che celebrarono sulla chiesetta dell’isola…  “Fondamentalmente Giovanni Russo l’isola la vuole solo per se’ , a volte sta mesi interi qui senza muoversi..”, ci rivela il custode. Lo sbarco sull’isola si arricchiva di conoscenza . Sul muro del casotto una grande maiolica che rappresentava un guerriero saraceno che aveva conquistato l’isola , sono tanti i racconti del guardiano, di come l’isola era in stato di abbandono e Giovanni Russo la abbia sistemata, le piscine di acqua di mare , aneddoti e leggende, curiosità , una giornata indimenticabile, doveroso andarci per la cinquantesima edizione del premio Danza.