Piano di Sorrento, un loculo per Mons. Arturo Aiello nella Basilica di San Michele Arcangelo? Una notizia che lascia perplessi

Piano di Sorrento. Ci ha molto incuriositi quanto riportato da Gaetano Milone in un articolo pubblicato sul sito “tuttosanità” nel quale si parla della realizzazione, in una cappella laterale della Basilica di San Michele Arcangelo, di un loculo marmoreo destinato alla futura tumulazione di Mons. Arturo Aiello che dal 1992 al 2006 ha ricoperto il ruolo di parroco proprio presso la Parrocchia carottese.
Non sappiamo se la notizia sia fondata oppure no anche se ci lascia non poco perplessi. In realtà non sarebbe un gesto contrario alle normative sulla sepoltura perché, a norma dell’art. 341 del testo unico delle leggi sanitarie approvato con regio decreto 27 luglio 1934 n. 1265, il Ministro della sanità (di concerto con il Ministro dell’interno, udito il parere del Consiglio Stato, previo parere del Consiglio superiore di sanità) può autorizzare, con apposito decreto, la tumulazione dei cadaveri e dei resti mortali in località differenti dal cimitero quando concorrano giustificati motivi di speciali onoranze e, comunque, per onorare la memoria di chi abbia acquisito in vita eccezionali benemerenze.
E proprio nella città di Piano di Sorrento abbiamo un precedente illustre nella cappella dello storico Oratorio di San Nicola dove riposano i resti mortali di Don Eduardo Mastellone, ordinato Sacerdote il 17 dicembre 1892 e che dedicò la sua opera alla cura e crescita dell’oratorio carottese.
Ma, al di là dei precedenti storici e della liceità di una scelta del genere, è inevitabile chiedersi – nel caso in cui la notizia sia vera – come mai nella Basilica di San Michele Arcangelo non sia stato riservato un luogo in cui far riposare in eterno le spoglie mortali di altri sacerdoti illustri e che tanto hanno fatto per la comunità carottese come, ad esempio, Don Alfredo Amendola, Don Aalberto Cadolini, il parroco Don Francesco Saverio Sessa e Don Antonino Guarracino.
Quindi ci limitiamo a riportare quanto scritto da Gaetano Milone pur nutrendo dubbi sulla veridicità della notizia.