Piano di Sorrento, un percorso pedonale sui passi dei nostri avi. La proposta della “Processione Nera”
Piano di Sorrento. L’Arciconfraternita “Morte e Orazione”, in un interessante post pubblicato sui social, avanza un’idea tesa a valorizzare la memoria storica della città partendo da un antico e prezioso documento: «“A di 13 gennaro 1761 fu interminato dagli officiali della Vble Archiconfrà della Morte ed Orazne eretta dentro questa chiesa quel largo d’avanti la Cong.ne della SS.Annunziata, quel largo io dissi contiguo al territorio di d.ta Archic.ta coll’intervento dell’Università di questo Piano, come da pubblico Istrumento rogato per mano di Notar Biagio di Massa, in d.to mese ed anno.”
Questa nota doveva essere così importante per gli amministratori dell’Arciconfraternita delle Morte e Orazione e per il Sindaco ed i Consiglieri dell’Università del Piano da essere inserita nella prima pagina della Platea di Fondazione del sodalizio.
La Platea di Fondazione era, ed è ancora, il libro dove annotare quanto di più importante segnava la vita della nostra arciconfraternita e della nostra chiesa. Nel 1727, le due istituzioni più importanti, per l’appunto l’Arciconfraternita della Morte ed Orazione e l’Università del Piano, avevano unito le loro forze per elevare, continuando sul modello delle Estaurite, la Parrocchia di San Michele Arcangelo a Collegiata.
Non era semplicemente aggiungere un Titolo alla Chiesa di San Michele Arcangelo, ma creare una nuova e potente struttura Spirituale che meglio rappresentava la crescita di un territorio sempre più ricco e dinamico. Così, se da una parte la Casa del Signore era sempre più bella e ricca, dall’altra la lungimiranza dei nostri padri perseguiva pari bellezza e funzionalità anche nella nuova riorganizzazione urbanistica del nostro paese.
L’Arciconfraternita decise di prendere una parte del giardino di proprietà (acquisito con atto del notaio Michelangelo D’Urso del 11 ottobre del 1688) e di ricavarne una Piazza (largo dell’Annunziata) che si apriva sulla strada che da Gottola portava al centro del Paese (il termine “interminare” della nota sta proprio ad indicare senza limite, senza i confini della proprietà privata).
Nella nuova Piazza si mostravano finalmente liberi alla visuale di tutti i mastodontici lineamenti dell’abside della Chiesa di San Michele e la graziosa ed elegante facciata della S.S. Annunziata.
Sarebbe bello che anche oggi, dopo quasi tre secoli, la stessa ricerca della Bellezza e la stessa sensibilità spingesse ad eliminare tre posti auto che, lungo il perimetro alle spalle della chiesa, squalificano la lungimiranza dei nostri padri e le risorse impegnate dai figli nell’ultima importante opera di restauro.
Sarebbe bello poter fare un percorso pedonale che, scendendo lungo via Santa Margherita per poi cingere le spalle della Chiesa di San Michele fino a passare lungo la Chiesa della S.S. Annunziata, ci farebbe ripercorrere i passi dei passi dei nostri nonni».