Positano, il mio ricordo di Luca Vespoli, la cultura del turismo e non solo, quel Migliaccio a “La Brace”

29 agosto 2022 | 16:59
Share0
Positano, il mio ricordo di Luca Vespoli, la cultura del turismo e non solo, quel Migliaccio a “La Brace”

Positano, il mio ricordo di Luca Vespoli, la cultura del turismo e non solo, quel Migliaccio a “La Brace”  Il migliaccio come la “Madeleine de Proust”,  un termine francese che può designare nella vita quotidiana un oggetto, un gesto, un colore e in particolare un sapore, o un profumo, che evocano in noi ricordi del passato. La madeleine, un dolce tipico francese che ha questo ruolo significativo per il narratore di Alla ricerca del tempo perduto ne Dalla parte di Swann, il primo volume del romanzo di Marcel Proust, che era citata spesso da Eugenio Scalfari nei suoi editoriali.  Quando mi viene in mente Luca Vespoli, mi ricordo di un giorno che mi portò ad assaggiare il migliaccio, un tipico piatto di Praiano, a “La Brace”, un ottimo  ristorante praianese legato alla cucina del territorio che gestisce la famiglia Irace da circa mezzo secolo.  Cercava i prodotti tipici del territorio e , andando avanti nei tempi, vedeva anche nell’enogastronomia un volano per il turismo . Di lui ho un bellissimo ricordo , oltre che come organizzatore del Premio Danza, a cui teneva moltissimo, anche di persona molto conviviale e disponibile. Davanti a quel piatto unico, quel migliaccio, che voleva che assaggiassi dove lo sapevano fare di generazione in generazione, e che ordinò appositamente, parlammo di Positano e di come questo paese fosse usato e abusato da tutti, a cominciare dal nome, infatti ne sanno qualcosa quelli delle aziende della Moda Positano. Poi della rivalità e delle gelosie degli altri paesi anche vicini, degli incendi che scoppiavano ad orologeria per il Premio Danza, quando non pioveva, e del “Bikini” , il costume a due pezzi che era convinto fosse nato a Positano, e forse, considerando la storia delle nostre “pezze”, aveva ragione.

Con Luca Vespoli non c’è sempre stata intesa, anzi all’inizio eravamo agli antipodi,  un battagliero cronista di sinistra, la scuola era addirittura quella di Democrazia Proletaria, seguivo l’allora mio professore di diritto Francesco Ruotolo nelle sue inchieste sui depuratori nucleari alla Elf Francese che voleva fare le perforazioni petrolifere, vedevo a volte, sbagliando in gran parte, negli imprenditori  che si arricchivano a dispetto dei lavoratori un sistema da combattere e le istituzioni da abbattere, Luca era di destra , quindi diciamo che all’inizio non erano rose e fiori. Io scrivevo sul Mattino, Il Golfo, un quotidiano della Penisola Sorrentina che faceva sul cartaceo quello che oggi fa sull’online Positanonews, e altri giornali ancora, Luca era un’istituzione, direttore dell’Azienda, giornalista che aveva rapporti con tutta la stampa , collaborava con Mattino, Roma, Repubblica, ANSA,  poi ho imparato a conoscerlo, rispettarlo e stimarlo. Intanto non le mandava a dire e questo gli va sempre riconosciuto. Inoltre con l’esperienza de “Il Duca”, prima ancora “Il Diario di Positano”, un nome che mi sarebbe piaciuto utilizzare e che in parte all’inizio ho cercato anche di riprendere con Positanonews;  riuscì ad aggregare belle firme di giornalisti e scrittori, un riferimento che poi mandava a tutti ed esprimeva il suo pensiero di positanese, era pronto a criticare , ma difendeva sempre e comunque il nome di Positano quando erano gli altri a volerla attaccare, tanto è vero che Ermanno Corsi, all0ra Presidente dell’ordine dei giornalisti  della Campania, lo definì “Militante Positanese” Luca è stato anche scrittore  Sulla cucina positanese, Un Mare di soprannomi, le Lacrime in silenzio. Il papà  Giuseppe è stato sindaco e preside di Liceo, oltre che autore della Storia di Positano”.  Voleva fare il sindaco , ma ha fatto di più da fuori, il suo allievo Michele De Lucia , che ha contribuito a recuperare il Premio Danza che sembra perso per sempre per varie diatribe, poi il sindaco lo ha fatto due volte di seguito e ora continua ad amministrare come assessore . Mi sembra cosa buona e giusta che il Comune di Positano abbia intitolato la Pinacoteca, locale dell’ex Azienda di Soggiorno e Turismo ,  a lui