Premio “Gerardo D’Andrea 2022” intervista alla vincitrice Marianna Fontana

Positano (SA) Ieri, 1° agosto, in Piazza dei Racconti, è stato assegnato il secondo dei due premi intitolati alla memoria di Gerardo D’Andrea, con i quali si intende consacrare il talento di giovani promesse del teatro italiano, e se a vincere il “Premio Gerardo D’Andrea dedicato alla nuova drammaturgia” è stato durante la cerimonia del 31 luglio il talentuoso regista napoletano Fabio Pisano, a conquistare con merito il “Premio Gerardo D’Andrea ai nuovi protagonisti della scena” è stata con altrettanto merito la giovanissima Marianna Fontana, protagonista di film molto apprezzati da critica e pubblico, quali “Indivisibili” e “Capri-Revolution”. A consegnare il premio, una scultura opera dell’artista Josef Esposito, l’attore e drammaturgo Lino Musella, con lui la direttrice artistica Antonella Morea e in rappresentanza del Comune di Positano l’assessore Anna Celentano e il consigliere Giuseppe Vespoli. Quella che segue è l’intervista che la vincitrice mi ha gentilmente concesso.
Ha vinto la prima edizione del “Premio Gerardo D’Andrea” della XIX ediz. del Positano Teatro Festival, mi racconti le sue emozioni.
Sono molto emozionata e onorata anche perché ho scoperto di aver vinto la prima edizione di questo premio, quindi per me tutto questo non è solo motivo di orgoglio ma rappresenta anche una grande responsabilità. Spero sia l’inizio di un rito che porti alla ribalta e faccia la fortuna di tanti giovani attori che verranno dopo di me.
Siamo nella cavea di un teatro all’aperto, mi viene spontaneo chiederle della sua interpretazione in “La cupa – Fabula di un omo che divenne albero”, che esperienza è stata?
Straordinaria, ma devo aggiungere anche molto impegnativo. È un tipo di drammaturgia che ti scuote l’anima e ti fa crescere, a questa considerazione devo aggiungere che avere alla regia un Maestro come Mimmo Borrelli mi è stato di grande aiuto. Un’ulteriore occasione di arricchimento e crescita professionale.
Mi racconta anche di “Indivisibili”, il suo debutto nel cinema in effetti.
Beh, è stata la mia prima esperienza, il mio primo film. Recitavo con mia sorella Angela. “Daisy”, il mio personaggio, ha richiesto tanta concentrazione, sia dal punto di vista mentale che fisico. Sono riuscita a dare il meglio di me anche grazie all’aiuto di Edoardo De Angelis che si è rivelato molto prezioso sia dal punto di vista professionale che umano.
Dopo “Indivisibili” è venuta la pellicola “Capri Revolution”, che esperienza è stata quest’ultima?
Rispetto a “Indivisibili” è stata un’esperienza diversa, ma ogni film, ho imparato, fa storia a sé. In questo caso specifico interpretavo Lucia, una giovane analfabeta, una pastorella di capre che, sull’Isola Azzurra, agli inizi del Novecento, venne in contatto con un gruppo di artisti stranieri visionari che vivevano in una comune, praticando il nudismo, nutrendosi di vegetali e cercando in quel modo di recuperare una primitiva innocenza. Va da sé che ha richiesto un studio di tutt’altro tipo rispetto al mio primo film, anche perché Lucia si trovava a combattere in un mondo maschilista e aveva di fronte persone figlie di tutt’altri valori e visioni. Quindi un personaggio totalemte diverso ma altrettanto interessante.
Diventare attrice era il suo sogno da bambina?
Devo confessarle che è stato un po’ per caso che sono diventata attrice, perché il mio primo obiettivo era la musica, infatti ho frequentato il Conservatorio di Musica San Pietro a Majella, volevo studiare canto, pianoforte e chitarra, poi ho vinto una borsa di studio per la scuola cinematografica “La Ribalta” di Napoli, così, in punta di piedi, sono entrata in questo mondo. Ho scoperto che ero portata per la recitazione, sono stata anche fortunata a debuttare in un film importante come “Indivisibili”.
Tornando al Cinema, fino ad ora l’abbiamo vista sempre in ruoli drammatici, le piacerebbe invece recitare in una commedia?
Sì, avrei voglia di misurarmi con ruoli più leggeri, la leggerezza credo sia anche una cosa seria.
– Beh, l’umorismo è una cosa seria, Pirandello ci scrisse uno dei suoi saggi più riusciti (sorridiamo N.d.A.)
Comunque al di la delle battute, mi piacerebbe, e se dovesse capitare l’occasione giusta, non mi tirerei indietro.
Infine qual è l’attrice che ama di più?
Sophia Loren, mi piace molto. Di lei ultimamente ho rivisto due film, la “Ciociara” di Vittorio De Sica e “Una giornata particolare” con la regia di Ettore Scola, sono rimasta incantata per la bravura. Ma non è l’unica che guardo con ammirazione, per esempio posso citarle anche Anna Magnani. Mentre per il teatro Antonella Morea, e aggiungo, con orgoglio, che sono contentissima che sia qui stasera, così come un’altra attrice che mi affascina da sempre per le sue capacità attoriali nel teatro di prosa è Mariangela Melato senza alcun dubbio.
La Ringrazio
di Luigi De Rosa
Marianna Fontana, “Premio Gerardo D’Andrea 2022” (ph.Vito Fusco)
Le sorelle Angela e Marianna Fontana con la Direttrice artistica Antonella Morea (ph.Vito Fusco)
L’abbraccio tra Lino Musella e Marianna Fontana (ph.Vito Fusco)