Vico Equense: raccolte 1779 firme per la riapertura del pronto soccorso

Vico Equense: raccolte 1779 firme per la riapertura del pronto soccorso. A Vico Equense, in Penisola Sorrentina, ha preso il via una raccolta di firme per chiedere la riapertura del Pronto Soccorso dell’Ospedale De Luca e Rossano. A dare vita all’iniziativa è stato il consigliere comunale di opposizione, Antonio Breglia, che ha lanciato una petizione popolare.

Nelle prime due tappe dell’iniziativa, con banchetti nelle piazze cittadine, si è registrata una forte partecipazione dei cittadini con circa 800 sottoscrizioni raccolte. Attualmente, le firme sono salite a quota 1779.

I firmatari chiedono di riaprire il reparto dedicato alle emergenze dell’ospedale di Vico Equense chiuso il 21 ottobre del 2020 dai vertici dell’Asl Napoli 3 Sud perché, in piena emergenza sanitaria per la pandemia di Covid, ritennero opportuno destinare ad altre strutture il personale addetto al pronto soccorso del De Luca e Rossano. Una decisione che venne annunciata come temporanea e provvisoria, ma che oggi, nonostante la fine della fase critica, ancora non ha portato alla riapertura dell’unità operativa.

La petizione è stata inviata al Comune e ad altri enti (Ministero della Sanità, Presidente della regione Campania, consiglio regionale, direttore generale dell’Asl Na3 e al Sindaco di Vico Equense). “Chiediamo in maniera chiara e decisa – spiega Breglia – di essere tutelati e di poter godere di nuovo del diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione italiana”.

Vico Equense ha una popolazione di circa 20mila abitanti, con una superficie di quasi 30 chilometri quadrati; è il più vasto comune della penisola sorrentina, nonché l’ottavo dell’intera città metropolitana. «La particolare morfologia della zona, che parte da quota zero ad arrivare a circa 1444 metri sul livello del mare, determina una complessa e lenta percorrenza stradale – si legge nella petizione – che si aggrava ulteriormente nella stagione estiva, dove l’esponenziale aumento delle presenze turistiche provoca tangibili rallentamenti di tutti gli eventuali mezzi di soccorso ed oggettive difficoltà a raggiugere gli altri presidi di riferimento, dopo la chiusura del pronto soccorso cittadino. Tale situazione espone la cittadinanza ad un pericoloso disservizio, soprattutto per gli interventi tempo-dipendenti».